lunedì 10 settembre 2012

VECCHIA MILANO Ricordi dal sapore antico: Via Molino delle Armi


Il nome di questa via è quantomeno curioso. Lungo la cerchia interna dei navigli si trovano santi (San Damiano e Santa Sofia) scrittori e poeti (Carducci e De Amicis) luoghi e istituzioni famose (Senato e Fatebenefratelli). Va precisato che nei primi anni del XX secolo alcune vie avevano toponimi differenti: via De Amicis si chiamava via Vittoria e la via Carducci era via San Gerolamo (comunque un altro santo).

Ma in ogni caso, da dove arriva questo toponimo? L’assegnazione del nome è avvenuta durante la seduta del Consiglio Comunale del 13 settembre 1865, ed è anche sicuro che lungo la via fossero sempre stati presenti dei mulini ad acqua, di cui l’ultimo che è stato rimosso è spesso inquadrato in fotografie d’epoca come quella proposta in questo articolo.
In realtà questa foto mostra un mulino ad acqua ancora in via Santa Sofia, pochi passi prima del ponte di San Celso, l’attuale corso Italia; difatti l’unica curva come quella mostrata è ubicata sulla congiunzione di Santa Sofia con Molino delle Armi. Si riconosce inoltre in modo inequivocabile lo stabile di tre piani d’angolo, tuttora presente.

Trovo sia un bellissimo gioco trovare le similitudini tra le vecchie fotografie ed i paesaggi odierni.

Tornando alle nostri “armi”, un passo del dizionario di toponomastica di fine ottocento del Brentari, riporta: “Era qui in antico un molino, destinato, secondo vuole il Giulini, ad arrotar armi”. Pare difatti che l’industria delle armi bianche fosse molto fiorente all’epoca delle Signorie.
Dire con precisione di quale mulino si trattasse tuttavia è più complesso in quanto tra la pusterla di Sant’Eufemia (corso Italia) e la via Santa Croce avevano sede più mulini, tutti ubicati – ovviamente – sul lato verso il centro città, quello dove scorreva il naviglio e che  oggi è riservato alla preferenziale per i mezzi pubblici e di soccorso.

Da qui comunque il motivo di questo toponimo così particolare.
Purtroppo di armi la nostra via ne ha viste altre e ben più distruttive delle armi bianche: le bombe sganciate dagli aerei durante la seconda guerra mondiale.

Lo spettacolo non è stato certamente dei più belli e ancora oggi se ne vedono alcuni segni nelle case a lato del parco delle Basiliche.
Fortunatamente l’area del parco nell’ultimo periodo ha riacquistato quell’ordine e quella “sicurezza” che negli anni scorsi aveva perso. E’ vero che in piazza Vetra tanto tempo fa venivano eseguite le condanne capitali ma solo pochi anni fa il pericolo era anche solo passeggiarci in pieno giorno…

Infine una splendida immagine di via Molino delle Armi che risale al 1901, con il naviglio che ancora scorre tra la via Vettabbia e la via Vallone (ora Conca del Naviglio). Sul fondo è visibile il santuario di S.Maria della Vittoria, chiesa Ortodossa Romena che, come la via De Amicis (si chiamava via Vittoria) prese il nome dalla vittoria di Azzone Visconti, signore di Milano, contro l’attacco dell’imperatore Lodovico il Bavaro nel 1329 che voleva impadronirsi dei mulini.



Ed ancora una volta.. un affascinante tuffo nella storia, parte della quale, possiamo ancora calpestare.




Fonte: http://vecchiamilano.wordpress.com/2010/03/12/via-molino-delle-armi/

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