giovedì 13 settembre 2012

Ognuno ha un viaggio, ognuno è un viaggiatore diverso..


Molti di noi non hanno trovato la loro strada. Molti di noi non sanno nemmeno come cercarla, e purtroppo alcuni non si rendono nemmeno conto di doverla cercare.
Qual è la tua strada? Quali sono i tuoi sogni? Stai seguendo la tua strada o stai sopravvivendo alla vita senza direzione?

Per tutti noi la strada è un viaggio, non importa se sia il viaggio da casa al posto di lavoro o un viaggio attorno al mondo, la strada da percorrere è comunque un viaggio e il viaggio può essere affrontato in diversi modi.

Puoi scegliere di partire senza un programma, perché non ne hai uno o perché non lo vuoi sapere, è un viaggio per i coraggiosi o per gli incoscienti, non avere meta, non avere punti d’appoggio, è la modalità “vivere alla giornata” e non è per tutti.

Puoi scegliere l’opposto, puoi programmare ogni possibilità, valutare e tentare di prevedere ogni piccolo rischio, sarai indubbiamente più preparato ma non andrà mai esattamente come hai previsto ed una piccola opzione non valutata ti metterà comunque dinnanzi a scelte non precedentemente ponderate.
 
Puoi anche scegliere di non partire, personalmente questa è l’opzione che meno capisco e meno condivido; poi decidere che tu sei qui, se deve accadere qualcosa che ti venga incontro. Credo, senza voler essere presuntuosa in questo, che questa sia la scelta più codarda che si può fare, il lasciarsi sopravvivere. Spesso le persone che scelgono questa via oltre ad essere molto insoddisfatte sono anche arrabbiate con il mondo ed altrettanto spesso non si sanno spiegare la ragione della loro rabbia, chi li circonda forse si, ma, ve lo dico per esperienza, non è una cosa così semplice da spiegare in nessuna lingua o intonazione: “devi muovere il tuo didietro se vuoi che accada qualcosa!” a volte non è sufficiente nemmeno l’approccio diretto.

C’è chi decide di intraprendere il proprio viaggio appoggiandosi a qualcun altro, non sapendo che il primo viaggio dev’essere fatto con le proprie gambe e con il proprio cuore, c’è chi viaggia tutta la vita con una stampella, che di volta in volta può essere una persona diversa, non rendendosi mai conto che ha due solide gambe su cui può contare. 

C’è chi raggiunge la consapevolezza di se e può abbandonare il viaggio in solitario per condividere il viaggio con qualcun altro e c’è chi viaggerà per sempre con i paraocchi del proprio egoismo e non avrà mai la fortuna di vedere la completezza delle cose.

Un viaggio può essere qualunque cosa: una nuova amicizia, un nuovo lavoro, un nuovo amore, persino un vecchio amore  se riveduto e corretto, affrontare una propria paura o fare qualcosa che non si ha mai avuto il coraggio di fare.
 
C’è un motivo se ogni volta che facciamo una cosa nuova, possiamo esprimere un desiderio: è perché abbiamo dimostrato che basta provare, basta crederci e cose mai accadute fin’ora, possono verificarsi e allora esprimere il desiderio è come darsi un nuovo obbiettivo e credere ogni volta di più che sarà possibile anche questo, basta provare, basta crederci, basta intraprendere un nuovo viaggio…

E se hai solo voglia di scappare via?
 Ci sono volte invece che non importa nulla il dove il perché ed il come, se solo ci dicessero: “vuoi andare? Puoi!” noi prenderemmo e ce ne scapperemmo chissà dove, per non pensare più, per non dover lottare più, per non dover spiegare, parlare…

Per molti non importerebbe nemmeno il dove, mentre moltissimi sceglierebbero bianche spiagge (già che fuggo, scappo con stile). È una sensazione che sfido chiunque a non aver provato ancora una volta. Potremmo persino pensare di attivare un servizio “week-end mollo tutto e me ne vado” che vi prelevi senza nemmeno dover pensare alla valigia e vi faccia passare due giorni di completo distacco da tutto e da tutti.

Non c’è ancora questo servizio? Io lo prenoterei immediatamente!


Mi prelevano (ok posso fare lo sforzo di arrivare fino ad un punto d’incontro), mi danno una mascherina riscaldata o refrigerata (in base alla stagione) musica relax fino alla meta (ovviamente una spa), e per due giorni indosso solo l’accappatoio e le ciabatte di spugna tra bagni in acque termali ed ambienti riscaldati, ipod nelle orecchie se sono in modalità “non voglio fare amicizia grazie” che posso abbandonare solo quando è ora di pranzo; grosse dormite e zero pensieri. 

Pof! Welcome to another world!

Magari un week end non basta ma, aiuta..come dice la pubblicità. E poi io attiverei immediatamente l’opzione “scappa e non tornare più” ho già in mente una casa alle Bahamas…a proposito.. ciao.. vi aspetto là sulla mia veranda..con un bel tè ghiacciato.




Nessun commento:

Posta un commento