mercoledì 26 settembre 2012

My South Africa ° Seconda Puntata Township


5.05 in questa stanza fa davvero freddo fuori dalle nostre calde coperte e tutto è umido, ho dovuto asciugare lo schermo x iniziare a scrivere.
Devo essere innamorata perché quando mi sveglio la prima cosa a cui penso sono i bimbi, dicono questo sia un segno inequivocabile, allora sono proprio cotta. 

Inizia un altra giornata: Beth va dai bimbi malati in ospedale verso le 5.30, noi partiamo alle 8.15 e Audrey verso le 9 direzione cheetah.
 
I bimbi ormai ci aspettano e appena arriviamo ci riempiono di sorrisi, di moccio e di abbracci.
Quando la maestra dice "Kalapandi" (seduti) tutti i bimbi si chetano e si siedono per terra in attesa di istruzioni, questo lato disciplinato dei bimbi mi sorprende ogni volta; se all'inizio gli studenti sedevano ordinati sulla logora moquette non fissata ma solo appoggiata al pavimento, ora i più veloci si accomodano sulle nostre gambe o al nostro fianco modificando ( e forse rovinando) l'ordine che regnava prima del nostro arrivo.
Alle 10 é già ora del primo break, uno dei kids,scelto dalla maestra, pone tutti gli zainetti al centro della classe e poi, brandendone uno ad uno sopra la testa dice:"KabanLo?"
È la prima parola che impariamo della lingua o dialetto "khosa" e significa:"di chi è questo?"
Il piccolo Ndomiso accanto a me alza la manina paffuta e grida: "Ngowam!"
Quando ci presentiamo con le nostre maschere e distribuiamo le loro, i bimbi passano da stupore ad esaltazione. Tentano di infilarsi le maschere e scopriamo che ritagliare a loro lo spazio x il naso non serviva :) ....piccoli nasini patatosi!
Prepariamo 6 tavolini e le sedie colorate ed iniziano a colorare con in nostri 22 bimbi. È incredibile come una cosa cosi semplice li renda felici per ore e probabilmente per giorni quando porteranno la maschera a casa.
Scatta il gioco preferito da questi vanitosetti bimbi: foto-time!!!
Esaltati e saltellanti si fanno fotografare con le maschere appiccicate agli occhi, gli elastici che gli accartocciamo le orecchie (Hilie ha voluto usare il metodo un elastico per orecchio e non uno che fascia la testa come da me suggerito, con il risultato che noi ed i bimbi abbiamo tutti le orecchie a modi Shrek...cosa si incaponirà a fare la gente su cose in cui io sono specializzata non si sa..ma come diceva il papi della Lucy:"lassa fa ai mach i so ach" (lascia fare ai matti le loro azioni). Hihi e cmq è il risultato che conta: SUCCESSONE!!!

La maestra Pretty (l'ho già detto che le maestre si scelgono un nome ingleseggiante quando aprono la loro scuola e noi oltre a Pretty abbiamo anche la sorella Beauty?) [per chi se lo stesse chiedendo la risposta è no, il nome scelto non rispecchia la persona..queste due son proprio bruttine], è ben felice di non dover pensare a nulla questa settima, è vero che è tempo di vacanza, ma ci sembra un po' lazy, un po' svogliata.
Oggi pomeriggio andiamo a vedere le Cheetas!!!
Questi gattoni maculati sono strepitosi, finalmente conosciamo Audrey che è stata dal suo ragazzo a Cape Town per il week end (lui è francese come lei, ha accettato un lavoro ed è qui da novembre per 3?anni di contratto, 26 anni mi pare; lei ha lasciato il suo lavoro e lo ha raggiunto, è con noi xke nel loro appartamento parlano soli francese e lei vuole migliorare il suo inglese (con le Cheetas?mha); la situazione mi ricorda un po' un'amica che ha fatto una scelta simile e si è ritrovata con lui che dopo 3 mesi ha accettato un'altro lavoro dall'altra parte del mondo MA..ogni persona un mondo, spero il meglio per lei.
La nostra guida turistica Patricia, ci suggerisce, se ci piace camminare, di raggiungere il parco a piedi attraverso 3/4 km di spiaggia: è una bella giornata..ci piace!!
La spiaggia a Strand è favolosa. Verso sera il mare si ritira un po’ e lascia questa distesa di sabbia lucida a disposizione di atleti e semplici passeggiatori. 
Giungiamo al rifugio dei gattoni, la visita prevede di entrate nella gabbia con due responsabili ed accarezzare il felino più veloce del mondo (110 km/h contro gli 81 del leone).
Come un tenero micione la Chetaas si fa fotografare ed accarezzare. Ho appena fatto una cosa nuova...esprimo il mio desiderio.
Torniamo a casa camminando sulla spiaggia spalle al tramonto.
Lungo la strada mi viene l'idea per l'attività di domani: 
Rane di carta, origami time!!
Segue sessione di istruzione creazione rana e laboratorio creativo: decora e colora la rana :)
Risultato: 1 tavolo, 5 ragazze, 5 nazionalità = un tavolo pieno di rane coloratissime.
Ormai quasi ogni pomeriggio un'idea ci raggiunge e facciamo un salto in un vicino centro commerciale per rifornirci di materiale; la moneta locale, il Rand, funziona come le vecchie lire: 100 Rand = 10 euro circa, ma spendere 100 da una sensazione diversa, un certo timore nello spendere una cosi alta somma di denaro, una sorta di timore reverenziale verso la banconota.

Izipile è decisamente il mio preferito tra i piccoli. È meraviglioso da mangiarselo, i suoi neri occhi penetranti ti scrutano con quell'aria interrogativa che ogni pochissimo si trasforma in un timido sorriso con conseguenti braccia buttate al collo; quant'è adorabile il mio mioccicoso Izipile!!!
I bimbi "grandi" (dai 2 anni ai 5) ad un cenno riordinano tutti i giochi e si trasferiscono nella stanza adiacente trascinandoci con loro; i piccoli non sono per nulla d'accordo e tentano a più riprese di e a evadere per raggiungerci.
Kalapandi e tutti i grandi si siedono in attesa, mentre i piccoli stanno ad osservare cosa succede aggrappati  al cancello di ferro che evidentemente ha un buon sapore dato che viene ciucciato e sleccacciato ripetutamente.
La mattinata procede come da copione di Pretty: gioco a gruppi, primo pranzo, pulizia fiera della briciola dalla moquette, Kalapandi, gioco a gruppi, secondo pranzo, storia e nanna.
Quando arriva il momento nanna, compaiono dei materassi che vengono distribuiti per terra, i bimbi vengono messi in ordine anti-gioco (o anti-sommossa dato che Iviwe per sicurezza è circondato da sole donne e Ndomiso è ben lontano da Njbile) a faccia in giù sul materasso, sopra di loro una grossa coperta e shhhhh nanna...sogni d'oro cuccioli.

Per cena Ozüm ci cucina una deliziosa zuppa di lenticchie rosse con spezie. Siamo diventate un grippo a prima vista, che meraviglia!

4.27 il cielo è pieno di stelle e dal mio letto riesco a scorgerne qualcuna.

Froggy time!!!!
Non vediamo l'ora di distribuite le nostre decoratissime rane, abbiamo passato la serata a colorale ed applicare paillettes colorate. Bastano pochi secondi perché la moquette diventi un campo di rane coloratissime che tentano di saltare senza troppi successi all'inizio; si organizzano race, tavole rotonde di rane, fughe in solitaria e qualche tentativo di vivisezione. Yhpumeshe 3 anni, una delle più piccole dei grandi, mi raggiunge temendo tra le mani la povera rana, a zampe all'aria, parzialmente smontata con gli occhi che mi guardano come per dirmi:"la mia non salta.." ributtiamo dentro tutte le budella e ricuciamo, il povero rettile é come nuovo :)
Inizia a piovere e piove piove, Patricia ci fa sapere solo domattina se possiamo andare a Cape Point oppure no.
Telefono ad Orna e lei mi raggiunge domenica per pranzo.

6.30 è ancora buio e non vedo se è sereno, ma sono sicura riusciremo ad andare dai pinguini.
7.20 ormai il mio orologio interno è programmato per andate dai bimbi :)
Guardo in su e....mai visto un cielo tanto azzurro e privo di bianche morbide sfumature :) LO SAPEVO!! Pinguini stiamo arrivando!!

Mi avventuro fuori dal letto in quello che sembra un freddo polare per sbirciare fuori dalla mia chilometrica tenda e...ok sopra di noi l'azzurro impera ma tutto intorno varie sfumature di grigio lo accompagnano, ma siamo pur sempre in inverno..
Attendo eccitata che tra un'ora Patricia ci confermi la gita e nel frattempo la mia mente rimbalza veloce tra mille idee.
Prima di tutto voglio scrivere una mail a Claus? (citysightseeing  Cape Town)
Ieri la teacher dei bimbi ci ha detto che una volta all'anno portano i bimbi in treno a Cape Town, gli mostrano la grande città ed io riesco ad immaginare i loro occhi spalancarsi pieni di stupore. 
Durante il racconto della teacher, mi si è accesa una lampadina: quando lei dice "i bambini hanno visto il pullman rosso grande" come fosse una delle cose da vedere; voglio chiedere a Claus con tutta la faccia tosta che riesco ad avere, se può riservare una corsa ai miei piccoli amici una volta l'anno. Sono già emozionata!

Il sole splende ed io, Heily, Ozüm e Audrey partiamo per il Tour Cape peninsula col simpatico Danie ed il duo minivan con portiere scorrevoli autonatiche. (Danie, 55 anni circa? Mha, sposato, 2 figli, la più grande vive in Canada il più piccolo è mammone, per poter fare la guida turistica ed ottenere la targhetta di riconoscimento con bandiera, numero e nome, ha dovuto seguire un corso di 3 week full time o 3 mesi serali del costo di 5000 Rand che gli da accesso ad una zona del Sudafrica, ottenere una particolare licenza di guida e cosi può trasportare fino a 15 persone; lui preferisce piccoli gruppi che ci stiamo sulla sua auto però; ogni due anni si iscrive ad un nuovo corso x ampliare la sua zona di competenza ed è orgoglioso di aver appena ottenuto la Garden Route)
Ci dirigiamo verso Cape Town, l'attraversiamo ed iniziamo a scendere la costa attraverso Waterfront, Green Point, Sea Point. Saluto tanti posti familiari ed indico dov'e la casa della mia host mother Orma. Percorriamo il tragitto inverso a quello del citysightseeing e talvolta anticipo di poco Danie sulle informazioni apprese dall'audioguida.
La costa baciata dal sole é favolosa, ci fermiamo a diversi view-Point e l'aria è ancora molto fresca nonostante il sole.
Raggiungiamo Cape Point, non é qui che si congiungono veramente i due oceani ma chissene, ha un gran fascino, salutiamo un Baboon (grossa scimmia) che ha appena rubato una merendina ed uno struzzo maschio che beve da una pozzanghera sulla strada, le struzzo femmine che polleggiano più avanti e ci incamminiamo verso l'inutile ma fascinoso faro, costruito prima di capire che con le tipiche nuvole della penisola, la sua luce non sarebbe mai stata scorta dalle navi.
Mille foto di rito e risaltiamo in auto per andare dai pinguini!!
Queste goffe creature bicolore, stazionano nella colonia di Boulders beach volontariamente e tornano e risiedono in piena libertà; gli è stata costruita attorno una passerella per permettere ai turisti una vicinissima ma discreta visione e dei rifugi numerati per chi vuole "adottare un pinguino"
Sono dolcissimi non c'è che dire, ne troviamo uno a pochi centimetri dalla passerella che ci osserva incuriosito, ha una macchia rosa acceso attorno all'occhio e gira la testolina curioso per capire da che parte andiamo guardati.
Ultima tappa alle cantine del vino e ritorno. Troppo riassuntivo per descrivere una giornata magnifica ma le foto racconteranno meglio di me..
Per cena penne pollo zucchine e funghetti e poi a nanna distrutte.

5.23 eccomi qua. È cosi bello stare sotto queste calde coperte sentendo il freddo e l'umidità sul viso e mi ritrovo a pensare che questo sia il perfetto esempio di cosa significhi questo viaggio: parendo da una costante (freddo), diversificando i mezzi (avere le coperte) o i non mezzi (non averle),il risultato è il benessere (il caldo) o il malessere (freddo,malattia,povertà).
Perché alcuni di noi hanno accesso a tanti "mezzi" ed altri no? Non può ridursi tutto alla fortuna di essere nati in Europa piuttosto che in Botswana, non può essere che la piccola intelligentissima Ianzile non possa accedere alle migliori scuole perché destinata a vivere nella township come quasi tutti i neri di Cape Town.
Un milione di neri vive nella township/baraccopoli alle porte xi Cape Town. Persone a cui, tempo fa, è stato detto: voi dovete vivere qui perche non potete vivere insieme ai bianchi. Gli si fornisce l'elettricità, ma non l'acqua, e si lascia che sopravvivano a se stessi stupendosi se "non hanno voglia di far nulla"
MA AIUTO!!! SVEGLIAAA!!! Queste persone non hanno accesso a nulla!! Nemmeno all'acqua figuriamoci ad una maniera dignitosa di sostentamento!
Immagina solo di nascere, andare a scuola (x fortuna) e poi avere attorno a te 20 km (VENTI CHILOMETRI!!!!) di baracche. Quello è il solo mondo che conosci, cosa puoi essere spronato a fare? L'astronauta forse?!
Questi bambini sono intelligenti, hanno una gratitudine smisurata per ogni piccola attenzione, per ogni piccolo gesto e sono disciplinati e volenterosi, basterebbe dargli una possibilità.
È mai possibile che nessun industriale sia arrivato a dire: costruisco qui la mia fabbrica= posso avere tutta la mano d'opera che mi serve (immagino pure a basso costo)? Queste persone hanno solo bisogno di uno scopo nella vita, di una direzione, come ne ho bisogno io..come ne hanno bisogno tutti..
Possibile che non ci possa essere una commistione tra affari e umanità, che una cosa non ne produca un'altra e non produca solo mero, vuoto, squallido profitto?
CAME ON!!
Sono io che sono matta o c'è un modo di incastrare tutte le cose? Io lo faccio da una vita, il mio cervello va da se, vede cose e persone diverse e tenta di incastrarle, non può essere cosi impossibile da attuare su larga scala.
6.47 Beth scende le scale, una ragazza di 19 anni che va ad aiutare bimbi sieropositivi perche vuole fare il dottore da grande, vuole fare la pediatra, lei sta provando a cambiare il mondo e la ammiro tanto.

Io non sono un industriale ma ho la mia piccola idea per cambiare il mondo:
Queste persone hanno bisogno di un lavoro, di imparare a fare qualcosa e trasmettere le loro conoscenze ai figli. Qualcuno si domanderà perche non ce la possono fare da soli come i nostri antenati o i nostri nonni; La risposta è semplice, sono stati relegati in uno spazio ridotto dov'e vivono ammassati, non hanno risorse da utilizzare. I nostri nonni andavano in montagna, tagliavano alberi, avevano corsi d'acqua corrente, costruivano, avevano orti ed animali? 
Loro sono stati messi in un posto tra la spiaggia = sabbia = non coltivabile, ed il nulla, gli sono state costruite intorno strade ed autostrade ed ad un certo punto, dopo 50 anni di sopravvivenza alle regole di altri gli è stato detto: "fannulloni! Perche non lavorate? Prendete le vostre gambe e camminate fino al più vicino posto di lavoro (50 km?) e poi tornate a casa a piedi la sera, oppure prendere un mezzo e pagatelo con i guadagni che i vostri padri hanno potuto produrre con una vita di segregazione.
Ok torniamo all'idea costruttiva se no m arrabbio.
{mano congelata dalla scomoda iphone scrittura fuori dalle coperte, mi serve una tastiera..  }

Un laboratorio nel quale insegnare a queste persone un mestiere, dei materiali a disposizione per produrre qualcosa da vendere per produrre del reddito per poter sperare di migliorare la propria vita e quella dei loro figli.
Una fattoria con alcuni animali ed un pezzo di terra da coltivare, per mostrargli che tra una casa e l'altra ci può essere più di mezzo metro. Se si da la possibilità a questa gente di accedere al loro futuro e non solo ai telefonini, la crescita può essere esponenziale.
"change the world, think in a better place, for you and for me and the all human nature..." Mickel Jakson docet
Abbiamo pianificato tutto :)
Heiliy cura il maneggio e porta a spasso i turisti (durante la gira a Cape Of good hope abbiamo liberato la creatività), è sorto un B&B nel frattempo e Ozüm sta facendo le pulizie; Audrey cura gli animali, ospitiamo anche un paio di Cheetas dato che ormai lei è un esperta, Beth sta studiando, ci serve un pediatra qui :)
Io ho messo al lavoro papi che sta insegnando la sua arte col legno al papà di Ndomiso e Anati e Zizipo,   sono tutti alla fattoria con noi naturalmente. La mamma insegna a cucire alle mamme e la Ale a fare alcune delle sue mille opere d'arte (e chi la ferma più).
Il mio nipotino/a ha un sacco di amichetti colorati maocciolosi come lei/ui. Ovviamente c'è un asilo e io controllo che queste maestre non stiano solo sedute a lasciar giocare i bimbi ma insegnino qualcosa.
Marcy porta in giro i turisti sulla garden ruote e su e giù per Sudafrica e Namibia, sta anche imparando a navigare con le mongolfiere..a..e Giradora?..da definire..
La Mary contabilizza il tutto ma finalmente è un po' più rilassata e si prende due interi pomeriggi alla settimana per prendere il sole (ormai la confondono con una piccola aborigena :), Roby è qui in giro che fa qualcosa ma ancora non l'ho visto bene e Micol prende il sole (lei dice che se andiamo da qualche parte finalmente non fa nulla ma..tra due minuti si annoia e viene ad inventarsi qualcosa ;)
Alessandro sta seguendo il cantiere di una grossa azienda che ha deciso di insediarsi vicino alla township (alleluia) e tanta gente già è al lavoro. Lo Zio Olly ormai parla l'inglese come un vero sudafricano e sul cantiere ci va vestito da esploratore..è il più trendy di tutti anche qui  mio zio.
 
La Luciana è nella sdraio vicino a Micol, l'ho legata per obbligarla a riposare e le mando qualcuno ad incremarla di tanto in tanto :)))
Marilena ha una sdraio col suo nome sopra ma anche lei la abita poco, mentre Claudio è tutto affaccendato con nuovi bus.
La Vivi gestisce il B&B come da suo sogno e il Giova ha aperto lo Schiaccianoci Cape Town a Waterfront, vende anche le produzioni della fattoria e con tutti questi Cina-giappo-Saudi si fanno affari d'oro.. Meglio perché dobbiamo allargarci a macchia d'olio :)
Dimenticato di dire il nome della fattoria ormai villaggio?
"Rainbow Happiness Village <3"
 cambiare il mondo, si può!

Stamattina dovrebbe arrivare Orna, scendo a fare colazione e lei mi chiama: è davvero contrariata perché l'uomo che la doveva accompagnare, visto il brutto tempo, non vuole venire e ci dispiacciamo molto.
Non mi resta che mettermi a studiare sulla poltroncina vista mare ma ovviamente non resisto ed avvio un altro progetto per i bimbi.
Ozüm scende un attimo ma fa davvero freddo e torna sotto le coperte (se alitiamo nell'aria esce la nuvoletta di vapore), io e Heiliy resistiamo, lei sta studiando per la conferenza che hanno tra pochi giorni; Beth e Audrey sono al lavoro. Fuori piove, piove e piove e noi stiamo rintanare per un po' ma poi io ed Heiliy andiamo a fare un giretto.
Decidiamo di buttare la spazzatura e lei ricorda vagamente dov'e lo spazio condominiale, lo troviamo, riusciamo ad uscire (non è facile con tutti questi cancelli di sicurezza) e buttiamo la rubbish ..MA....è domenica, l'uscita per le auto e verso i negozi è chiusa da una saracinesca e noi siamo chiuse nel cortile; proviamo ad esplorare qui e là e si e giù per i tetti dell'irregolare cortile e quasi rinunciamo quando, trafficando coi comandi Della saracinesca riesco ad aprire: avventura domenicale? Fatto! 
Tutte orgogliose di noi andiamo a gustarci il meritato waffle. 

Mi è venuto lo schizzo della frangia e me la sono tagliata (Giulia mi picchierà forte) ma evviva!!!! Ho una frangetta!!! Ozüm mi ha fatto la treccia interna..che tesoro.

1 commento:

  1. Again, I would love it if I could understand it.You have traveled far and wide.

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