5.05 in questa stanza fa davvero freddo
fuori dalle nostre calde coperte e tutto è umido, ho dovuto asciugare lo
schermo x iniziare a scrivere.
Devo essere innamorata perché quando mi
sveglio la prima cosa a cui penso sono i bimbi, dicono questo sia un segno
inequivocabile, allora sono proprio cotta.
Inizia un altra giornata: Beth va dai
bimbi malati in ospedale verso le 5.30, noi partiamo alle 8.15 e Audrey verso
le 9 direzione cheetah.
I bimbi ormai ci aspettano e appena
arriviamo ci riempiono di sorrisi, di moccio e di abbracci.
Quando la maestra dice
"Kalapandi" (seduti) tutti i bimbi si chetano e si siedono per terra
in attesa di istruzioni, questo lato disciplinato dei bimbi mi sorprende ogni
volta; se all'inizio gli studenti sedevano ordinati sulla logora moquette non
fissata ma solo appoggiata al pavimento, ora i più veloci si accomodano sulle
nostre gambe o al nostro fianco modificando ( e forse rovinando) l'ordine che
regnava prima del nostro arrivo.
Alle 10 é già ora del primo break, uno
dei kids,scelto dalla maestra, pone tutti gli zainetti al centro della classe e
poi, brandendone uno ad uno sopra la testa dice:"KabanLo?"
È la prima parola che impariamo della
lingua o dialetto "khosa" e significa:"di chi è questo?"
Il piccolo Ndomiso accanto a me alza la
manina paffuta e grida: "Ngowam!"
Quando ci presentiamo con le nostre
maschere e distribuiamo le loro, i bimbi passano da stupore ad esaltazione.
Tentano di infilarsi le maschere e scopriamo che ritagliare a loro lo spazio x
il naso non serviva :) ....piccoli nasini patatosi!
Prepariamo 6 tavolini e le sedie
colorate ed iniziano a colorare con in nostri 22 bimbi. È incredibile come una
cosa cosi semplice li renda felici per ore e probabilmente per giorni quando
porteranno la maschera a casa.
Scatta il gioco preferito da questi
vanitosetti bimbi: foto-time!!!
Esaltati e saltellanti si fanno
fotografare con le maschere appiccicate agli occhi, gli elastici che gli
accartocciamo le orecchie (Hilie ha voluto usare il metodo un elastico per
orecchio e non uno che fascia la testa come da me suggerito, con il risultato
che noi ed i bimbi abbiamo tutti le orecchie a modi Shrek...cosa si incaponirà
a fare la gente su cose in cui io sono specializzata non si sa..ma come diceva
il papi della Lucy:"lassa fa ai mach i so ach" (lascia fare ai matti
le loro azioni). Hihi e cmq è il risultato che conta: SUCCESSONE!!!
La maestra Pretty (l'ho già detto che le
maestre si scelgono un nome ingleseggiante quando aprono la loro scuola e noi
oltre a Pretty abbiamo anche la sorella Beauty?) [per chi se lo stesse
chiedendo la risposta è no, il nome scelto non rispecchia la persona..queste
due son proprio bruttine], è ben felice di non dover pensare a nulla questa
settima, è vero che è tempo di vacanza, ma ci sembra un po' lazy, un po'
svogliata.
Oggi pomeriggio andiamo a vedere le
Cheetas!!!
Questi gattoni maculati sono strepitosi,
finalmente conosciamo Audrey che è stata dal suo ragazzo a Cape Town per il
week end (lui è francese come lei, ha accettato un lavoro ed è qui da novembre
per 3?anni di contratto, 26 anni mi pare; lei ha lasciato il suo lavoro e lo ha
raggiunto, è con noi xke nel loro appartamento parlano soli francese e lei
vuole migliorare il suo inglese (con le Cheetas?mha); la situazione mi ricorda
un po' un'amica che ha fatto una scelta simile e si è ritrovata con lui che
dopo 3 mesi ha accettato un'altro lavoro dall'altra parte del mondo MA..ogni
persona un mondo, spero il meglio per lei.
La nostra guida turistica Patricia, ci
suggerisce, se ci piace camminare, di raggiungere il parco a piedi attraverso
3/4 km di spiaggia: è una bella giornata..ci piace!!
La spiaggia a Strand è favolosa. Verso
sera il mare si ritira un po’ e lascia questa distesa di sabbia lucida a
disposizione di atleti e semplici passeggiatori.
Giungiamo al rifugio dei gattoni, la
visita prevede di entrate nella gabbia con due responsabili ed accarezzare il
felino più veloce del mondo (110 km/h contro gli 81 del leone).
Come un tenero micione la Chetaas si fa
fotografare ed accarezzare. Ho appena fatto una cosa nuova...esprimo il mio
desiderio.
Torniamo a casa camminando sulla
spiaggia spalle al tramonto.
Lungo la strada mi viene l'idea per
l'attività di domani:
Rane di carta, origami time!!
Segue sessione di istruzione creazione
rana e laboratorio creativo: decora e colora la rana :)
Risultato: 1 tavolo, 5 ragazze, 5
nazionalità = un tavolo pieno di rane coloratissime.
Ormai quasi ogni pomeriggio un'idea ci
raggiunge e facciamo un salto in un vicino centro commerciale per rifornirci di
materiale; la moneta locale, il Rand, funziona come le vecchie lire: 100 Rand =
10 euro circa, ma spendere 100 da una sensazione diversa, un certo timore nello
spendere una cosi alta somma di denaro, una sorta di timore reverenziale verso
la banconota.
Izipile è decisamente il mio preferito
tra i piccoli. È meraviglioso da mangiarselo, i suoi neri occhi penetranti ti
scrutano con quell'aria interrogativa che ogni pochissimo si trasforma in un
timido sorriso con conseguenti braccia buttate al collo; quant'è adorabile il
mio mioccicoso Izipile!!!
I bimbi "grandi" (dai 2 anni
ai 5) ad un cenno riordinano tutti i giochi e si trasferiscono nella stanza
adiacente trascinandoci con loro; i piccoli non sono per nulla d'accordo e
tentano a più riprese di e a evadere per raggiungerci.
Kalapandi e tutti i grandi si siedono in
attesa, mentre i piccoli stanno ad osservare cosa succede aggrappati al
cancello di ferro che evidentemente ha un buon sapore dato che viene ciucciato
e sleccacciato ripetutamente.
La mattinata procede come da copione di
Pretty: gioco a gruppi, primo pranzo, pulizia fiera della briciola dalla moquette,
Kalapandi, gioco a gruppi, secondo pranzo, storia e nanna.
Quando arriva il momento nanna,
compaiono dei materassi che vengono distribuiti per terra, i bimbi vengono
messi in ordine anti-gioco (o anti-sommossa dato che Iviwe per sicurezza è
circondato da sole donne e Ndomiso è ben lontano da Njbile) a faccia in giù sul
materasso, sopra di loro una grossa coperta e shhhhh nanna...sogni d'oro
cuccioli.
Per cena Ozüm ci cucina una deliziosa
zuppa di lenticchie rosse con spezie. Siamo diventate un grippo a prima vista,
che meraviglia!
4.27 il cielo è pieno di stelle e dal
mio letto riesco a scorgerne qualcuna.
Froggy time!!!!
Non vediamo l'ora di distribuite le
nostre decoratissime rane, abbiamo passato la serata a colorale ed applicare
paillettes colorate. Bastano pochi secondi perché la moquette diventi un campo
di rane coloratissime che tentano di saltare senza troppi successi all'inizio;
si organizzano race, tavole rotonde di rane, fughe in solitaria e qualche
tentativo di vivisezione. Yhpumeshe 3 anni, una delle più piccole dei grandi,
mi raggiunge temendo tra le mani la povera rana, a zampe all'aria, parzialmente
smontata con gli occhi che mi guardano come per dirmi:"la mia non
salta.." ributtiamo dentro tutte le budella e ricuciamo, il povero rettile
é come nuovo :)
Inizia a piovere e piove piove, Patricia
ci fa sapere solo domattina se possiamo andare a Cape Point oppure no.
Telefono ad Orna e lei mi raggiunge
domenica per pranzo.
6.30 è ancora buio e non vedo se è sereno,
ma sono sicura riusciremo ad andare dai pinguini.
7.20 ormai il mio orologio interno è
programmato per andate dai bimbi :)
Guardo in su e....mai visto un cielo
tanto azzurro e privo di bianche morbide sfumature :) LO SAPEVO!! Pinguini
stiamo arrivando!!
Mi avventuro fuori dal letto in quello che sembra un freddo polare per sbirciare
fuori dalla mia chilometrica tenda e...ok sopra di noi l'azzurro impera ma
tutto intorno varie sfumature di grigio lo accompagnano, ma siamo pur sempre in
inverno..
Attendo eccitata che tra un'ora Patricia
ci confermi la gita e nel frattempo la mia mente rimbalza veloce tra mille
idee.
Prima di tutto voglio scrivere una mail
a Claus? (citysightseeing Cape Town)
Ieri la teacher dei bimbi ci ha detto
che una volta all'anno portano i bimbi in treno a Cape Town, gli mostrano la
grande città ed io riesco ad immaginare i loro occhi spalancarsi pieni di
stupore.
Durante il racconto della teacher, mi si
è accesa una lampadina: quando lei dice "i bambini hanno visto il pullman
rosso grande" come fosse una delle cose da vedere; voglio chiedere a Claus
con tutta la faccia tosta che riesco ad avere, se può riservare una corsa ai
miei piccoli amici una volta l'anno. Sono già emozionata!
Il sole splende ed io, Heily, Ozüm e Audrey
partiamo per il Tour Cape peninsula col simpatico Danie ed il duo minivan con
portiere scorrevoli autonatiche. (Danie, 55 anni circa? Mha, sposato, 2 figli,
la più grande vive in Canada il più piccolo è mammone, per poter fare la guida
turistica ed ottenere la targhetta di riconoscimento con bandiera, numero e
nome, ha dovuto seguire un corso di 3 week full time o 3 mesi serali del costo
di 5000 Rand che gli da accesso ad una zona del Sudafrica, ottenere una
particolare licenza di guida e cosi può trasportare fino a 15 persone; lui
preferisce piccoli gruppi che ci stiamo sulla sua auto però; ogni due anni si
iscrive ad un nuovo corso x ampliare la sua zona di competenza ed è orgoglioso
di aver appena ottenuto la Garden Route)
Ci dirigiamo verso Cape Town,
l'attraversiamo ed iniziamo a scendere la costa attraverso Waterfront, Green
Point, Sea Point. Saluto tanti posti familiari ed indico dov'e la casa della
mia host mother Orma. Percorriamo il tragitto inverso a quello del
citysightseeing e talvolta anticipo di poco Danie sulle informazioni apprese
dall'audioguida.
La costa baciata dal sole é favolosa, ci
fermiamo a diversi view-Point e l'aria è ancora molto fresca nonostante il
sole.
Raggiungiamo Cape Point, non é qui che
si congiungono veramente i due oceani ma chissene, ha un gran fascino,
salutiamo un Baboon (grossa scimmia) che ha appena rubato una merendina ed uno
struzzo maschio che beve da una pozzanghera sulla strada, le struzzo femmine
che polleggiano più avanti e ci incamminiamo verso l'inutile ma fascinoso faro,
costruito prima di capire che con le tipiche nuvole della penisola, la sua luce
non sarebbe mai stata scorta dalle navi.
Mille foto di rito e risaltiamo in auto
per andare dai pinguini!!
Queste goffe creature bicolore,
stazionano nella colonia di Boulders beach volontariamente e tornano e
risiedono in piena libertà; gli è stata costruita attorno una passerella per
permettere ai turisti una vicinissima ma discreta visione e dei rifugi numerati
per chi vuole "adottare un pinguino"
Sono dolcissimi non c'è che dire, ne troviamo
uno a pochi centimetri dalla passerella che ci osserva incuriosito, ha una
macchia rosa acceso attorno all'occhio e gira la testolina curioso per capire
da che parte andiamo guardati.
Ultima tappa alle cantine del vino e
ritorno. Troppo riassuntivo per descrivere una giornata magnifica ma le foto
racconteranno meglio di me..
Per cena penne pollo zucchine e
funghetti e poi a nanna distrutte.
5.23 eccomi qua. È cosi bello stare
sotto queste calde coperte sentendo il freddo e l'umidità sul viso e mi ritrovo
a pensare che questo sia il perfetto esempio di cosa significhi questo viaggio:
parendo da una costante (freddo), diversificando i mezzi (avere le coperte) o i
non mezzi (non averle),il risultato è il benessere (il caldo) o il malessere
(freddo,malattia,povertà).
Perché alcuni di noi hanno accesso a
tanti "mezzi" ed altri no? Non può ridursi tutto alla fortuna di
essere nati in Europa piuttosto che in Botswana, non può essere che la piccola
intelligentissima Ianzile non possa accedere alle migliori scuole perché
destinata a vivere nella township come quasi tutti i neri di Cape Town.
Un milione di neri vive nella
township/baraccopoli alle porte xi Cape Town. Persone a cui, tempo fa, è stato
detto: voi dovete vivere qui perche non potete vivere insieme ai bianchi. Gli
si fornisce l'elettricità, ma non l'acqua, e si lascia che sopravvivano a se
stessi stupendosi se "non hanno voglia di far nulla"
MA AIUTO!!! SVEGLIAAA!!! Queste persone
non hanno accesso a nulla!! Nemmeno all'acqua figuriamoci ad una maniera
dignitosa di sostentamento!
Immagina solo di nascere, andare a
scuola (x fortuna) e poi avere attorno a te 20 km (VENTI CHILOMETRI!!!!) di
baracche. Quello è il solo mondo che conosci, cosa puoi essere spronato a fare?
L'astronauta forse?!
Questi bambini sono intelligenti, hanno
una gratitudine smisurata per ogni piccola attenzione, per ogni piccolo gesto e
sono disciplinati e volenterosi, basterebbe dargli una possibilità.
È mai possibile che nessun industriale
sia arrivato a dire: costruisco qui la mia fabbrica= posso avere tutta la mano
d'opera che mi serve (immagino pure a basso costo)? Queste persone hanno solo
bisogno di uno scopo nella vita, di una direzione, come ne ho bisogno io..come
ne hanno bisogno tutti..
Possibile che non ci possa essere una commistione
tra affari e umanità, che una cosa non ne produca un'altra e non produca solo
mero, vuoto, squallido profitto?
CAME ON!!
Sono io che sono matta o c'è un modo di
incastrare tutte le cose? Io lo faccio da una vita, il mio cervello va da se,
vede cose e persone diverse e tenta di incastrarle, non può essere cosi
impossibile da attuare su larga scala.
6.47 Beth scende le scale, una ragazza
di 19 anni che va ad aiutare bimbi sieropositivi perche vuole fare il dottore
da grande, vuole fare la pediatra, lei sta provando a cambiare il mondo e la
ammiro tanto.
Io non sono un industriale ma ho la mia
piccola idea per cambiare il mondo:
Queste persone hanno bisogno di un
lavoro, di imparare a fare qualcosa e trasmettere le loro conoscenze ai figli.
Qualcuno si domanderà perche non ce la possono fare da soli come i nostri
antenati o i nostri nonni; La risposta è semplice, sono stati relegati in uno
spazio ridotto dov'e vivono ammassati, non hanno risorse da utilizzare. I
nostri nonni andavano in montagna, tagliavano alberi, avevano corsi d'acqua
corrente, costruivano, avevano orti ed animali?
Loro sono stati messi in un posto tra la
spiaggia = sabbia = non coltivabile, ed il nulla, gli sono state costruite
intorno strade ed autostrade ed ad un certo punto, dopo 50 anni di
sopravvivenza alle regole di altri gli è stato detto: "fannulloni! Perche
non lavorate? Prendete le vostre gambe e camminate fino al più vicino posto di
lavoro (50 km?) e poi tornate a casa a piedi la sera, oppure prendere un mezzo
e pagatelo con i guadagni che i vostri padri hanno potuto produrre con una vita
di segregazione.
Ok torniamo all'idea costruttiva se no m
arrabbio.
{mano congelata dalla scomoda iphone
scrittura fuori dalle coperte, mi serve una tastiera.. }
Un laboratorio nel quale insegnare a
queste persone un mestiere, dei materiali a disposizione per produrre qualcosa
da vendere per produrre del reddito per poter sperare di migliorare la propria
vita e quella dei loro figli.
Una fattoria con alcuni animali ed un
pezzo di terra da coltivare, per mostrargli che tra una casa e l'altra ci può
essere più di mezzo metro. Se si da la possibilità a questa gente di accedere
al loro futuro e non solo ai telefonini, la crescita può essere esponenziale.
"change the
world, think in a better place, for you and for me and the all human
nature..." Mickel Jakson docet
Abbiamo pianificato tutto :)
Heiliy cura il maneggio e porta a spasso
i turisti (durante la gira a Cape Of good hope abbiamo liberato la creatività),
è sorto un B&B nel frattempo e Ozüm sta facendo le pulizie; Audrey cura gli
animali, ospitiamo anche un paio di Cheetas dato che ormai lei è un esperta,
Beth sta studiando, ci serve un pediatra qui :)
Io ho messo al lavoro papi che sta
insegnando la sua arte col legno al papà di Ndomiso e Anati e Zizipo,
sono tutti alla fattoria con noi naturalmente. La mamma insegna a cucire alle
mamme e la Ale a fare alcune delle sue mille opere d'arte (e chi la ferma più).
Il mio nipotino/a ha un sacco di
amichetti colorati maocciolosi come lei/ui. Ovviamente c'è un asilo e io
controllo che queste maestre non stiano solo sedute a lasciar giocare i bimbi
ma insegnino qualcosa.
Marcy porta in giro i turisti sulla
garden ruote e su e giù per Sudafrica e Namibia, sta anche imparando a navigare
con le mongolfiere..a..e Giradora?..da definire..
La Mary contabilizza il tutto ma
finalmente è un po' più rilassata e si prende due interi pomeriggi alla
settimana per prendere il sole (ormai la confondono con una piccola aborigena
:), Roby è qui in giro che fa qualcosa ma ancora non l'ho visto bene e Micol
prende il sole (lei dice che se andiamo da qualche parte finalmente non fa
nulla ma..tra due minuti si annoia e viene ad inventarsi qualcosa ;)
Alessandro sta seguendo il cantiere di
una grossa azienda che ha deciso di insediarsi vicino alla township (alleluia)
e tanta gente già è al lavoro. Lo Zio Olly ormai parla l'inglese come un vero
sudafricano e sul cantiere ci va vestito da esploratore..è il più trendy di
tutti anche qui mio zio.
La Luciana è nella sdraio vicino a
Micol, l'ho legata per obbligarla a riposare e le mando qualcuno ad incremarla
di tanto in tanto :)))
Marilena ha una sdraio col suo nome
sopra ma anche lei la abita poco, mentre Claudio è tutto affaccendato con nuovi
bus.
La Vivi gestisce il B&B come da suo
sogno e il Giova ha aperto lo Schiaccianoci Cape Town a Waterfront, vende anche
le produzioni della fattoria e con tutti questi Cina-giappo-Saudi si fanno
affari d'oro.. Meglio perché dobbiamo allargarci a macchia d'olio :)
Dimenticato di dire il nome della
fattoria ormai villaggio?
"Rainbow Happiness Village
<3"
cambiare il mondo, si può!
Stamattina dovrebbe arrivare Orna,
scendo a fare colazione e lei mi chiama: è davvero contrariata perché l'uomo
che la doveva accompagnare, visto il brutto tempo, non vuole venire e ci
dispiacciamo molto.
Non mi resta che mettermi a studiare
sulla poltroncina vista mare ma ovviamente non resisto ed avvio un altro
progetto per i bimbi.
Ozüm scende un attimo ma fa davvero
freddo e torna sotto le coperte (se alitiamo nell'aria esce la nuvoletta di
vapore), io e Heiliy resistiamo, lei sta studiando per la conferenza che hanno
tra pochi giorni; Beth e Audrey sono al lavoro. Fuori piove, piove e piove e
noi stiamo rintanare per un po' ma poi io ed Heiliy andiamo a fare un giretto.
Decidiamo di buttare la spazzatura e lei
ricorda vagamente dov'e lo spazio condominiale, lo troviamo, riusciamo ad
uscire (non è facile con tutti questi cancelli di sicurezza) e buttiamo la
rubbish ..MA....è domenica, l'uscita per le auto e verso i negozi è chiusa da
una saracinesca e noi siamo chiuse nel cortile; proviamo ad esplorare qui e là
e si e giù per i tetti dell'irregolare cortile e quasi rinunciamo quando, trafficando
coi comandi Della saracinesca riesco ad aprire: avventura domenicale?
Fatto!
Tutte orgogliose di noi andiamo a
gustarci il meritato waffle.
Mi è venuto lo schizzo della frangia e
me la sono tagliata (Giulia mi picchierà forte) ma evviva!!!! Ho una
frangetta!!! Ozüm mi ha fatto la treccia interna..che tesoro.
Again, I would love it if I could understand it.You have traveled far and wide.
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