Obbiettivo
il Castello di Ludwig, il castello a cui Walt Disney si è ispirato per
disegnare il castello più famoso delle favole.
Partenza
all’alba direzione Bolzano, dopo
circa 2 ore e mezza di viaggio (esclusa doverosa sosta autogrill per seconda
colazione) arriviamo nella graziosa città di Bolzano. Non importa che stagione
sia perché la città ci accoglie sempre con la bellezza dei suoi scorci, nel
periodo natalizio con i famosissimi Mercatini che animano la piazza Walther e
in tutte le stagioni con i colori del panorama. Tappa fissa in ogni periodo è
il Museo Archeologico che ospita Ötzi,
l’uomo del Simulaun, la mummia ritrovata il 19 settembre 1991 in Val Senales
vicino a Bolzano.
Disponendo
di un po’ di tempo si può approfittare per un rigenerante Bagno di Fieno: furono i contadini che per caso scoprirono
l’efficacia dei bangi di fieno; dormendo tra l’erba appena tagliata, il giorno
dopo, si sentivano carichi e pronti per affrontare una giornata di fatica,
risultato garantito,,provare per credere.
Dopo
un pranzo leggero ci rimettiamo in viaggio in direzione Innsbruck che raggiungiamo dopo un’oretta di canti, barzellette e
risate.
Box del cibo: Cosa mangiare a
Bolzano
I taglieri di salumi (prosciutto,
salame di cervo, bresaola e formaggi con salsa di rafano)
Carpaccio di cervo con noci e
scaglie di grana
I Canederli, asciutti al burro o in
brodo. Canederli di spinaci con burro fuso, canederli di formaggio con salsa di
funghi, canederli di rape rosse su crema di rafano, il tutto su insalata
cappuccio.
E per esagerare Gulash con canederli
(non proprio il pranzo leggero di cui abbiamo parlato)
Il
pomeriggio è dedicato al gioiello del Tirolo sede, insieme a Bolzano, della
Convenzione delle Alpi (trattato internazionale sottoscritto dagli otto Stati
alpini: Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Principato di
Monaco, Slovenia e Svizzera, nonché dall’Unione Europea con l’obbiettivo di
garantire una politica comune dell’Arco alpino).
Il
nome deriva da Inn e bruck cioè ponte
sul fiume Inn. Numerosi gli scorci da ammirare passeggiando per le vie del
centro:
Il Goldenes Dachi (il
Tettuccio d’Oro) è il pregevole balcone del palazzo residenziale che fu di
Massimiliano I, la caratteristica di essere realizzato con tegole a scaglie di
rame dorato e parapetti riccamente affrescati lo rende una delle principali
mete per una fotografia “da avere”
Numerosi edifici in stile tardo medioevale sono concentrati nel
centro storico, lo stile neogotico invece spazia nell’intera città in edifici
come la Hofkirche, una chiesa a tre
navate all’interno della quale si trova la tomba di Massimiliano I, in stile
rinascimentale dalle forme grandiose e contraddistinta da 28 statue bronzee
La torre del Municipio
risalente al 1358
La Chiesa dei Gesuiti,
la Mariahilfkirche, la Chiesa ed il
Convento di Wilten ed alcuni edifici privati come il Palazzo Fugger ed il Palazzo
della Dieta Provinciale sono invece in stile barocco.
Il Castello di Ambras
situato in collina è legato alla vita dell’arciduca Ferdinando II, egli sognava
infatti di avvicinarsi a Vienna ed iniziò il progetto del castello quando
ancora non gli era permesso di lasciare il governatorato di Boemia. Il progetto
prevedeva di trasformare in un palazzo il carinò di caccia sulla collina che
sovrastava Innsbruck. Il castello funge da “succursale” del Museo di Storia
dell’Arte, contiene infatti parte dei ritratti della casa d’Asburgo e parte
della collezione d’armature di Ferdinando. Altra perla del castello è il parco,
in stile inglese.
Riesenrundgemalde è una
raffigurazione panoramica su una superficie di 1.000 mq, l’enorme pittura
visualizza la terza battaglia presso il monte Isel e la vittoria dei
combattenti per la libertà del Tirolo contro le truppe francesi e la Baviera. Il dipinto ha subito numerosi traslochi, nel
1906 esposto a Londra presso il Royal Austrian Exhibition, durante la Prima
Guerra Mondiale tornò a Vienna e dal 2010 risiede nel museo Das Tirol Panorama
situato sul Monte Isel.
Box del cibo: Cosa mangiare ad
Innsbruck
Bratzel!!! (la mia passione)
Formaggi ed affettati tipici, il
gustosissimo speck ed i formaggi tirolesi
Käsespätzle: gnocchetti a base di
farina con formaggio
Bauern gröstl: un tipo
di stufato di carne con patate arrostite, uovo al tegamino e insalata di cavolo
cappuccino
Wiener schnitzel:
cotoletta milanese di maiale con patate e prezzemolo e mirtilli rossi
Da testare le ottime birre
artigianali
Dopo
una notte in un delizioso alberghetto a conduzione familiare (si possono trovare
stanze a partire da 30/60 € a persona), la mattina ci si mette in marcia con il
favore della fresca arietta delle Alpi.
Circa
100 km ed un’ora e mezza di paesaggi alpini ci separano dalla meta finale: il
castello di Neuschwanstein! Il castello delle favole!!
Il
Castello (in italiano della Nuova Pietra
del Cigno) è stato costruito alla fine del XIX secolo ed è decisamente uno
dei castelli più fotografati al mondo, grazie all’ispirazione che ha fornito al
grande Walt Disney per disegnare il più famoso castello delle favole. Sorge nel
sud-ovest della Vavciera nei pressi di Fussen, di fronte al castello di
Hohenschwangau, dove Ludovico (Ludwig) trascorse l’infanzia.
Iniziò
la costruzione il re Ludwig II di
Baviera conosciuto anche come il “re matto Ludovico”. Il castello trae il
suo nome da Lohengrin, il Cavaliere
del Cigno dell’opera di Richard Wagner
e fu progettato non solo dall’architetto Eduard
Riedel ma anche da due scenografi sotto la supervisione diretta del
committente, il re stesso. Il castello può essere considerato un monumento
dedicato al compositore, amico ed idolo del re; tra le abitudini del re c’era
quella di assistere da solo a teatro alle rappresentazioni delle opere di
Wagner, che conosceva a memoria; il compositore non visitò mai il castello.
Tutte le sale sono decorate con motivi wagneriani ad eccezione della sala del trono. Pur essendo priva del trono (Ludwig II di Baviera morì prima che il trono venisse completato), la sala possiede un'atmosfera sacrale a somiglianza di una cappella palatina. I motivi decorativi sono ispirati dall'arte bizantina.
Una delle stanze del castello riproduce, in maniera molto realistica, una grotta con tanto di stalattiti e stalagmiti e, una cascata.
Re Ludwig II era amante della bella vita, disinteressato della politica, spendaccione e sognatore: impiegò tutto il suo patrimonio nella costruzione del castello; venne dichiarato pazzo dal Consiglio di Stato (senza nemmeno una visita medica), fu imprigionato e da lì a breve venne trovato affogato, a soli 41 anni, in circostanze mai del tutto chiarite.
Vicino a Neuschwanstein si trova la gola di Pöllat, sormontata da un ponte (Marienbrücke) alto 90 metri dal quale si può godere di una splendida vista sul castello e sulle montagne bavaresi.
Ha ispirato i castelli delle favole della Walt Disney, che lo prese a modello per alcuni tra i suoi più celebri film d'animazione: "Biancaneve e i sette nani", "Cenerentola", "La bella addormentata nel bosco"; ha ispirato il castello di Pandora, e appare in tutti i manga della serie "I Cavalieri dello zodiaco", nel castello sono inoltre stati ambientati innumerevoli film.
Nel corso del suo regno, Ludwig II ha fatto costruire tre castelli, specchio della sua personalità e delle sue passioni storiche, artistiche e musicali. Tra i monumenti più visitati della Germania, i castelli di Neuschwanstein, Linderhof ed Herrenchiemsee sono un inno alle antiche leggende germaniche, musicate da Wagner, e all'epoca d'oro dell'assolutismo e della Francia di Luigi XIV, il Re Sole. Ogni anno più di 2 milioni di persone da tutto il mondo accorrono a visitarli. Ancora oggi la figura di Ludwig suscita molto interesse: non si contano le biografie, studi storici, film, mostre e musei a lui dedicati. La sua amata cugina Sissi (Elisabetta di Baviera) scrisse una famosa poesia dove paragona se stessa ad un gabbiano e Ludwig a un'aquila, segno del desiderio di fuggire dalla vita di corte e da tutti i suoi immutabili cerimoniali.
Il Mistero della
Morte di Ludwig II
Re Ludwig II è stato deposto dal trono l'8 giugno 1886:
una commissione medica presieduta dal dottor Bernhard von Gudden lo dichiara
malato di mente. Il mattino del 12 giugno il sovrano viene condotto in carrozza
da Neuschwanstein a Berg, un piccolo castello sulle rive del lago di Starnberg
trasformato per l'occasione in una sorta di prigione: inferriate alle finestre,
spioncini da ogni parte, porte che si potevano aprire solo dall'esterno...
1. Sua Maestà è malato di mente
ad un grado molto avanzato, cioè soffre di quella forma di malattia mentale
che gli psichiatri ben conoscono per esperienza col nome di paranoia
(pazzia).
2. Data questa forma di
malattia, il suo graduale e progressivo sviluppo e la sua già molto lunga
durata, che si estende su un gran numero di anni, Sua Maestà è da dichiarare
inguaribile e si può prevedere con sicurezza un ulteriore decadimento delle
forze psichiche.
3. A causa della malattia la
libera volizione di Sua Maestà è completamente esclusa, egli è da considerare
impedito nell'esercizio del governo e tale impedimento durerà non solo più di
un anno, ma per tutta la vita.
(estratto
della perizia medica)
|
Nel pomeriggio del 13 giugno,
Domenica di Pentecoste, Ludwig chiede di poter fare una passeggiata e il dottor
von Gudden lo accompagna, senza alcun infermiere o guardia al seguito: il
sovrano appare sereno e tranquillo e il suo medico non ritiene necessaria la
presenza di una "scorta".
Passate alcune ore, i due non
fanno ritorno e scatta l'allarme. Partono le ricerche prima intorno al
castello, poi lungo il parco e, finalmente, verso le 23 vengono ritrovati sia
Ludwig che il medico: sono tutti e due morti nelle acque del lago!
Sono state fatte diverse supposizioni e speculazioni
- un suicidio? un omicidio? un malore durante un tentativo di fuga? - su questo
evento che resta comunque un enigma e che ha enormemente contribuito a creare
il mito di Ludwig e la fortuna della sua Baviera.
La Canzone di Ludwig, nata dai barcaioli di
Starnberg, recita: "E assassini misteriosi, il cui nome non si sa, lo
gettarono nel lago, assalendolo alle spalle".
Nel punto preciso del lago dove è stato rinvenuto
il corpo senza vita del Re è stata posta all'inizio del '900 da suo cugino Ludwig
III, l'ultimo re di Baviera, una croce in legno a perenne ricordo del triste
evento.
Ludwig disse negli ultimi anni di vita:
"Voglio rimanere un eterno enigma, per me stesso e per gli altri". Ci
è decisamente riuscito!
La magia del viaggio.. è tutta qui.
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