martedì 27 novembre 2012

Lumachine blu di plastica rigenerata per salvare il Duomo di Milano

Queste simpatiche lumachine sono in vendita per raccogliere fondi per il progetto "Adotta una Guglia"per salvare le guglie del Duomo di Milano.


50 chiocciole hanno invaso le terrazze del Duomo di Milano nel mese di ottobre 2012 grazie all’’installazione RE generation - l’arte che rigenera l’arte, a cura di Cracking Art Group, in collaborazione con la Veneranda Fabbrica del Duomo e con Opera d’Arte. Un’operazione che ha incuriosito e divertito i numerosi visitatori del Duomo.

È ancora possibile vedere due di queste chiocciole davanti alla Chiesa Santa Maria Annunciata in Campo Santo, Piazza Duomo 18.

Le sculture sono realizzate in plastica rigenerata (come certificato dalla presenza del marchio ecologico “Plastica Seconda Vita” sulle chiocciole), misurano 120 cm di lunghezza, 55 cm di larghezza e 87 cm di altezza e hanno un peso di 13 kg ciascuna. Il marchio ecologico “Plastica Seconda Vita dell’Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo (IPPR), tra i principali sostenitori dell’iniziativa con UNIONPLAST, garantisce in Italia la qualità e la rintracciabilità del recupero e della rigenerazione della plastica, che in questo caso contribuisce alla rigenerazione della Cattedrale milanese.

Il colore scelto per la realizzazione delle sculture è l’azzurro: nella tradizione iconografica è il colore del velo della Madonna, simbolo di Grazia Divina. Azzurro anche come riferimento all’acqua del Battesimo, al quale il Cattolicesimo lega la rigenerazione.

Queste opere di arte contemporanea sono in vendita per raccogliere fondi per il progetto Adotta una guglia, per salvare le guglie del Duomo.
Il pagamento può essere effettuato tramite bonifico bancario intestato a Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano Banca Intesa SanPaolo spa –  IBAN: IT31 N030 6909 4921 0000 0000 696 – BIC BCITITMM – specificando nella causale “Chiocciole”.
Tale erogazione liberale effettuata a favore della Fabbrica del Duomo è detraibile o deducibile fiscalmente dai redditi del donante nella misura e con le modalità stabilite dalla Legge.

Dimensioni e costi
le sculture più grandi (120 cm di lunghezza,55 cm di larghezza e87 cm di larghezza, per13 kg di peso) sono da oggi acquistabili al costo di 2000 euro l’una.
Altre cento sculture (55 cm di lunghezza,30 cm di larghezza e40 cm di altezza, per3 kg di peso) sono disponibili al costo di 1000 euro l’una.
E’ possibile comunque offrire un contributo superiore, che andrà sempre destinato ai restauri del Duomo.
Per qualsiasi informazione è possibile contattare:


Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano
Ufficio Donazioni
Via Arcivescovado 1, 20122 Milano
Tel. 02-72022656 int. 113
donazioni@duomomilano.it


per tutte le info:  www.duomodimilano.it

lunedì 26 novembre 2012

28 Novembre 2012 Eclissi penombrale di Luna nei nostri cieli

A sole due settimane dall’eclissi totale che ha interessato parte dell’Australia, un’eclissi penombrale di Luna interesserà il nostro pianeta. L’evento è atteso per il 28 Novembre 2012, ma a differenza del precedente, sarà abbastanza deludente, in quanto la Luna scivolerà attraverso la penombra della Terra. Questo evento, comunque interessante ai fini astronomici e la cui fase finale sarà teoricamente visibile anche dall’Italia, si verificherà con la Luna all’apogeo, ossia il punto della sua orbita più distante dal nostro pianeta. Il nostro unico satellite naturale si troverà nella costellazione del Toro, posizionato a 6° circa a Nord-Ovest di Aldebaran e nei dintorni di Giove, e attraverso un’attenta osservazione, sarà possibile osservare una debole sfumatura scura nella metà settentrionale del suo disco.  Un’eclissi lunare penombrale si verifica quando la Luna transita solo ed esclusivamente per la penombra della Terra, senza essere occultata dall’ombra, ed è per questo motivo che il fenomeno si mostra poco appariscente.

Sarà interamente osservato dall’Alaska, dalle isole Hawaii, dall’Australia, e dall’Asia orientale, mentre il Canada e gli Stati Uniti non potranno osservare il fenomeno. Il satellite entrerà nella debole ombra della Terra esterna alle 13:14 (ora italiana) e ne uscirà alle 17:51 (ora italiana), ma le condizioni atmosferiche e l’acuità visiva dell’osservatore, come detto, saranno fattori importanti da considerare. 

 Affinchè l’evento cominci a rendersi visibile con un debolissimo calo di luminosità, il diametro della Luna dev’essere immerso per il 70% nella penombra, e nel caso dei prossimi giorni, la percentuale salirà sino al 92%. La parte settentrionale della Luna quindi dovrebbe apparire meno luminosa dell’arto meridionale. L’ultima eclissi penombrale totale ha avuto luogo lo scorso 9 Febbraio 2009, quando non fu osservata dall’Italia, e fu l’ultima eclissi penombrale totale di questi anni; da quella data tutte le successive saranno parziali fino al 20 Febbraio 2027.

fonte: http://www.meteoweb.eu

giovedì 15 novembre 2012

in diretta dalla Terra Santa


Giusy Criscuolo - Jerusalem, Yerushalayim

direttamente dalla nostra corrispondente in Terra Santa Giusy Criscuolo:
 
 
 
 
 
Al di là di quelli che saranno gli sviluppi, ci sono comunque due segnali estremamente preoccupanti da sottolineare. Il primo è l'utilizzo dei droni sul cielo di Gaza da parte dell'esercito israeliano, confermato da numerose fonti. Si tratta dell'ennesima follia: Gaza è un territorio di 360 chilometri quadrati abitato da 1,5 milioni di persone. Vuole dire il doppio della densità abitativa di Roma. Su un contesto di questo genere stanno bomombardando con aerei telecomandati che già in altre guerre hanno dimostrato di essere scarsamente precisi. Tutto questo in un posto dove i suoi abitanti non hanno liberamente scelto di restarci: le frontiere sono infatti chiuse dal 2006, un abitante di Gaza - se anche riesce ad arrivare in Cisgiordania - viene riportato a Gaza se incappa in un posto di blocco israeliano.


L'altra vergogna è l'utilizzo di espressioni sacre per designare l'operazione militare. In ebraico l'esercito israeliano l'ha chiamata Colonna di nube - trasformato in inglese in Colonna di difesa. Si tratta di un nome che ha una chiara radice biblica: si rifà a Esodo 13, la Colonna di nube che accompagnava il popolo di Israele nell'uscita dall'Egitto. Quindi nell'immaginario di Israele viene presentata come una "guerra santa". Per non restare indietro Hamas stamattina ha risposto chiamando la sua controffensiva «Stones of shale», «Roccia indurita», che è una citazione di Corano 105,4.
http://www.missionline.org/index.php?l=it&art=5071


VENERDì 16 NOVEMBRE 2012: Per la prima volta in Vita mia ho sperimentato cosa significa avere Paura. Abito in città vecchia, nel centro di Gerusalemme, nel cuore delle tre religioni! La mattina non è piovosa come le altre, un timido sole fa capolino, ma le strade sono stranamente silenziose. Salgo i gradini come al solito, i gatti ai bordi della strada osservano silenziosi. Mi accorgo che qualcosa è diverso dal solito quando noto appostamenti militari. la città vecchia è assediata... vado a lavoro la giornata procede tra notizie confermate o meno su tregue durate il tempo dell'incontro tra la delegazione Egiziana e Gaza... Secondo razzo confermato su Tel Aviv... la giornata procede... lavoro e notizie... pensieri... mi scrivo con un amico che mi trasmette energia positiva e mi regala un pezzo di vita! 
E' arrivato il momento di andare via. La Miry mi aspetta la raggiungo e mi accompagna a casa a prendere qualcosa da portar via. Parcheggia in prossimità della città vecchia e le dico di aspettarmi in macchina. Esco e appena faccio 200 metri un tonfo lontanissimo, ma a Gerusalemme è normale, quando di colpo un rumore di sirene d'allarme! Mi fermo un attimo e cerco di capire... Il suono aumenta e li capisco! Le sirene d'allarme. Mi giro e vedo gente che corre e gente che si ferma... Non so se proseguire o tornare indietro. Deciso... Torno indietro e mentre corro vedo delle donne spaventate che si infilano in un garage e mi osservano... continuo a correre, quei pochi metri sembrano infiniti, il cuore galoppa e vedo la Miry che viene chiamata da un ebreo ortodosso che le dice di scendere dalla macchina e ripararsi sotto la municipalità. La raggiungo e le sirene continuano... Insieme ci sentiamo più sicure... ci guardiamo ad occhi sgranati e scoppiamo in una risata isterica... In quei secondi penso... chissà cosa accadrà, chissà dove cade, se cade... finché le sirene tacciono ( e anche tacci loro fanguuuu :) na risata fa sempre bene sono io!), l'uomo ci dice di aspettare ancora un minuto ... Ritorniamo a respirare normalmente! Ci guardiamo un sorriso e decido che vado. Lei mi aspetta in macchina... nel tragitto penso. Mille pensieri mi assalgono. Sono comunque serena anche se un po' confusa! Raggiungo la Miry e partiamo, le strade sono vuote, c'è una calma surreale! Nel tragitto notizie di altri due missili uno a Gilo e uno vicino Talpiot.... adesso superiamo la fila... checkpoint di Betlemme. Passiamo senza problemi... Arriviamo a casa e le notizie da amici in Gerusalemme dicono di stare in casa chiudere le finestre e non uscire. In centro rappresaglie contro soldati, dei ragazzi vengono sparati e vengono lanciati dei gas... Ma qui sotto la "Tomba di Rachele" tutto tace! Stiamo Bene, un po' stralunate ... ma stiamo Bene! Adesso pappe per la malata si ritorna alla Vita di sempre... In alto i morali sono solo racconti di giorni diversi dal solito! La paura aiuta a tenere vigili, ma non prende il sopravvento! Unirsi in preghiera e unirsi nei pensieri positivi! Il mio sorriso, anche se tantino isterico è sempre sul mio viso :D
Sorridenti e coccolosi … Buen Camino … Ultreya y Suseya Siempre -----> ANIMO ANIMO PEREGRINOSSS
 

lunedì 12 novembre 2012

Alberi...

secondo una mia personale teoria gli alberi sono come le persone: ci sono quelli che crescono soli in cima ad una collina noncuranti delle intemperie, ci sono quelli che cresono avvinghiati ad un altro perchè da soli non sanno stare, poi ci sono i rampicanti, piante parassite che devono crescere addosso ad un'altra per sopravvivere. ogni volta che guardo un albero non posso fare a meno di pensare ad una similitudine con qualche essere umano... chissà...

di sicuro gli alberi qui di seguito ne hanno passate e viste molte.. per arrivare fino a noi.

La Spina Santa di Glastonbury, Inghilterra
Fotografia di James Osmond
Il Biancospino di Glastonbury - anche detto la Spina santa - nacque secondo la leggenda dal bastone di Giuseppe d'Arimatea che lo piantò in questa zona dell'Inghilterra meridionale al suo sbarco dalla nave con cui portò il Santo Graal dalla Terrasanta.

Ma nel 2010, in una sola notte l'albero venne distrutto in un atto di vandalismo. Oggi ne resta solo il tronco.

Nel corso dei secoli il biancospino è stato replicato più volte per talea; quindi, quando la pianta venne abbattuta per la prima volta durante la Guerra Civile Inglese, un suo clone venne ripiantato al posto dell'originale.

La partcolarità di questa pianta è che fiorisce due volte all'anno, attorno a Pasqua e a Natale. Tutti gli inverni un ramoscello del biancospino finisce a casa dei reali inglesi.

Il Candelabro, California
Fotografia di Transcendental Graphics, Getty Images
In quest'immagine degli anni Trenta un'auto attraversa il cosiddetto Chandelier Tree, l'albero candelabro, nell'Underwood Park in California. Questa sequoia alta quasi 100 metri venne scavata durante i primi tempi delle macchine a benzina.

Oggi in America del Nord resta solo il 5% circa delle foreste originali di sequoie.





La foschia mattutina ammanta un antico eucalipto nello stato australiano del Victoria. Ci sono centinaia di specie di eucalipto, e quasi tutte sono native dell'isola conntinente.
Fotografia di Nick Rains, Corbis
Eucalyptus regnans, o eucalipto australiano, è una delle piante da fiore più alte del mondo, seconda solo alle sequioie californiane.

Queste piante, che si sono rivelate fondamentali sia per gli aborigeni sia per i coloni, forniscono un olio utilizzato in alcuni rituali per ripulire l'aria dalle energie negative, mentre per i koala le loro foglie sono la fonte principale di cibo.

Cipresso solitario, California
Fotografia di Michele Falzone, Getty Images
Il Lone Cypress, il cipresso solitario sulla costa vicino Monterey, in California, è uno degli alberi più fotografati del mondo.

Si sa che si tratta di una pianta antica, ma la sua età non è stata ancora determinata con esattezza. Questo albero può vivere fino a 400 anni, ma l'esposizione alle intemperie potrebbe farlo sembrare più vecchio di quello che è.


 
La quercia di Abramo
Fotografia di Michael Maslan Historic Photographs, Corbis

Venerata da secoli, la quercia di Abramo, nella Valle di Mamre, vicino a Hebron, in Cisgiordania (qui in una foto del 1890 circa) segna il luogo dove si dice che il padre fondatore di Israele venne visitato dagli angeli che gli promisero un figlio.

Questa quercia del monte Thabor potrebbe avere anche 5.000 anni, e potrebbe essere ciò che resta di una foresta che un tempo ricopriva la regione.
Vuole la leggenda che la pianta morirà prima dell'arrivo dell'Anticristo. Il fusto principale è morto nel 1996, ma due anni dopo è spuntato un ramo che fa sperare in una ripresa.






L'arco dei sicomori, California
Fotografia di Ellen Isaacs, Alamy
Allacciati assieme come questi due sicomori, uniti a formare un arco, gli alberi del Gilroy Gardens Theme Park in California sono stati "modellati" per assumere forme particolari: un intervento che prende il nome di "grafting".








Cipresso di Montezuma
Fotografia di Infinita Highway, Getty Images
Alcuni ritengono che questo cipresso di Montezuma (Taxodium mucronatum) noto anche come Árbol del Tule, sia l'albero più grosso del mondo. Secondo il comitato che si occupa delle nomination per il patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, la pianta misura 35 metri di diametro e 30 di altezza. (l'Árbol del Tule non è ancora ufficialmente nella lista)

L'albero deve il suo nome alla chiesa di Santa Maria del Tule nello Stato messicano dell'Oaxaca, in cui l'albero si trova da circa 2.000, quando forse venne piantato da un sacerdote azteco.

L'albero della danza
Fotografia di Landschaftsverband Westfalen-Lippe

Si chiama tanzlinde, albero della danza, l'enorme tiglio millenario situato a Steinfurt, in Germania, la cui chioma richiede addirittura il sostegno di un'impalcatura sotto cui possono svolgersi danze e riunioni di tutta la comunità. Alberi come questo sono piuttosto diffusi in vari paesini europei.


Baobab, Madagascar
Fotografia di Mint Images Limited, Alamy

In Madagascar, un uomo raccoglie corteccia da un albero di baobab nei pressi del villaggio di Andavadoaka. Con la corteccia si fabbricano corde, ma sull'isola la pianta ha anche una valenza religiosa.

“Sull'isola l'usanza di adorare gli alberi si basa sulla credenza che gli spiriti degli antenati vivano nelle foreste e in altre forme naturali considerate pacifiche", spiegano Armand Randrianasolo e Alyse Kuhlman, che partecipano al progetto alberi sacri del Missouri Botanical Garden.

Per questo è abbastanza usuale notare ai piedi dei baobab offerte come rum, miele, monete o caramelle, o vedere i malgasci rendere omaggio ai loro antenati avvolgendo tronchi e rami con panni bianchi e rossi.





fonte: http://www.nationalgeographic.it/ambiente/2012/09/25/foto/11_alberi_sacri_storia_del_mondo-1276641/5/#media

domenica 4 novembre 2012

Il Simplon Orient Express..rivive la leggenda


Era il 1883, quando l’Orient Express della Compagnie Internationale des Wagon-Lits fece il suo viaggio d’inaugurazione. Partiva due volte alla settimana dalla stazione Gare de l’Est di Parigi, facendo tappa a Strasburgo, Monaco, Vienna, Budapest, Bucarest e Giurgiu, in Romania; a Giurgiu i passeggeri attraversavano il Danubio su di un traghetto e dalla Bulgaria prendevano un altro treno alla volta di Varna, sul Mar Nero. Nel 1889 la linea ferroviaria tra Parigi e Costantinopoli (Istanbul) fu completata: l’Orient Express partiva dalla Francia alle diciotto e venticinque e l’arrivo era previsto a Costantinopoli tre giorni dopo, alle quattro del pomeriggio. Negli anni Venti, iniziò le sue corse il Simplon Orient Express, seguendo un tragitto alternativo: prima di arrivare ad Istanbul, faceva tappa a Losanna, Milano, Venezia, Trieste e Belgrado. In quel periodo, vennero sostituite le vecchie carrozze in legno con nuovi vagoni letto in acciaio, dipinti all’esterno di un elegante blu, con decorazioni e scritte in ottone. Pochi anni dopo fu inaugurato l’Arlberg Orient Express, che passava da Zurigo ed Innsbruck per Budapest.


Alla fine degli anni Venti i treni della Compagnie Internationale des Wagon-Lits divennero famosi per il loro confort e lusso, non solo grazie all’impeccabile servizio, a
i cibi raffinati e ai vini pregiati, che venivano offerti a bordo, ma anche per la qualità delle rifiniture, la ricercatezza dei tessuti e gli splendidi arredi, che ornavano le eleganti carrozze. Ben presto, il termine Orient Express divenne sinonimo di un servizio, un sevizio di lusso, di cui usufruivano ricchi uomini d’affari, personaggi dello spettacolo, scrittori, nobili, diplomatici ed anche spie…
Ampio spazio è stato dedicato dalla letteratura e dal cinema all’Orient Express. Già nel 1897 Bram Stoker lo cita nel suo romanzo “Dracula”: “Diario di Jonathan Harker. 15 ottobre, Varna.—Siamo partiti da Charing Cross il mattino del 12, la sera stessa eravamo a Parigi e salivamo sull’Orient Express, dove i posti erano stati per noi prenotati “.

Nel 1957 Ian Fleming pubblica “Dalla Russia con amore”, il quinto capitolo dedicato alla saga di 007. Pochi anni dopo, esce la versione cinematografica, diretta dal regista Terence Young. Buona parte della trama vede James Bond, Kerim Bey e Tatiana Romanova (interpretati rispettivamente da Sean Connery, Pedro Armendáriz e Daniela Bianchi) sull’Orient Express in viaggio verso Londra.
Tuttavia è probabilmente il romanzo di Agatha Christie, “Assassinio sull’Orient Express”, la storia più conosciuta, che sia legata a questo treno. Un uomo, un certo signor Ratchett, viene trovato assassinato nella cabina a fianco di quella del famoso investigatore privato Hercule Poirot. L’assassino, o gli assassini, hanno inflitto a Ratchett dodici pugnalate; per via di una tempesta di neve, il treno è isolato in una località sperduta della Jugoslavia, tutti i passeggeri sembrano avere un alibi, ma Poirot riuscirà a svelare il mistero. Famoso è il film del 1974 con Albert Finney, nei panni di Hercule Poirot ed un cast eccezionale con Lauren Bacall, Sean Connery, Ingrid Bergman, Michael York, Vanessa Redgrave, Jacqueline Bisset, Richard Widmark, John Gielgud, Anthony Perkins, Martin Balsam, Rachel Roberts, Wendy Hiller, Denis Quilley, Colin Blakely, Jean-Pierre Cassel e George Coulouris. Le carrozze, che si vedono nel film, sono quelle blu del Simplon Orient Express.
  
Queste sono solo alcune delle innumerevoli citazioni, che fanno riferimento al leggendario treno Parigi – Istanbul. Recentemente, è stato realizzato uno spot pubblicitario, diretto da Jean-Pierre Jeunet, per il rilancio della storica fragranza Chanel n°5; è ambientato sul Simplon Orient Express e vede come protagonisti l’attrice Audrey Tatou ed il modello Travis Davenporte.
In questi giorni, i vagoni del leggendario treno si trovano a Santhià, per un’operazione di restauro ed adeguamento agli standard attuali di sicurezza, presso gli stabilimenti della Magliola, un’azienda fondata a Biella nel 1829 e dal 1901 presente a Santhià con uno stabilimento di 200.000 m² di cui 40.000 al coperto, che attualmente si occupa principalmente della realizzazione, revisione, ristrutturazione, riparazione e modifica di veicoli ferroviari e tramviari.
Ogni carrozza del Simplon Orient Express ha una propria storia, riassunta in una targa in legno su cui si legge l’elenco delle tratte percorse negli anni. Gli interni sono finemente decorati con splendidi intarsi, raffiguranti a volte motivi geometrici, altre volte composizioni floreali ed in alcuni casi sono ornati con raffinati bassorilievi in vetro. Tra gli artisti, che negli anni Venti vi hanno lavorato, ricordiamo: René Prou, Morison, Nelson e René Lalique.
La Magliola ha il compito di effettuare la manutenzione generale delle carrozze; ciò si traduce in lavori di verniciatura degli esterni, degli interni e nella ristrutturazione dei mobili. Inoltre, si occupa degli adeguamenti agli standard di sicurezza: revisione del carrello, degli impianti frenanti e della manutenzione alle trazioni e alle pulsioni. I vagoni ricoverati presso lo stabilimento di Santhià sono quattordici: oltre alle sleeping cars, sono presenti due carrozze ristorante, una boutique e due vetture di servizio.
Ogni pezzo deve essere restaurato secondo determinate linee guida, per rappresentare fedelmente gli anni Venti o per rispettare le rigorose misure attuali di sicurezza. Salire a bordo dell’Orient Express non è solo come fare un salto indietro nel tempo: sulle carrozze si ha la sensazione di entrare in contatto con un mondo immaginario: quello narrato nei romanzi di Bram Stoker, Agatha Christie e Ian Fleming. Si ammirano le tarsie in legno, le eleganti poltrone anni ‘20 e le decorazioni in vetro, ma non si può fare a meno di pensare ai personaggi delle opere narrative sopracitate ed alle loro storie…
Alla fine del restauro sarà possibile viaggiare nuovamente sul Simplon Orient Express: il prezzo base per il tragitto di due giorni ed una notte, da Venezia a Parigi, è di 1.920 €; mentre il prezzo per il biglietto Parigi – Istanbul parte da 6.780 €. Non è sicuramente il sistema più economico o più veloce per andare ad Istanbul, ma ricordatevi, che non si tratta “semplicemente” di un lussuoso treno: l’Orient Express è una leggenda!





fonte: http://www.nellanebbia.it/wp/il-restauro-di-una-leggenda-il-simplon-orient-express-a-santhia/

sabato 3 novembre 2012

Berlino: la Ballhaus Pankow, un pezzo di storia di fine ’800


La Sala da ballo di Pankow è un raro esempio d’Architettura dei locali d’intrattenimento per l’aristocrazia berlinese di fine 800.

Costruita nel 1880, per volere dell’oste August Lehder inizialmente come una locanda, una sala comune e piccole camere, prende il nome della residenza reale nelle vicinanze: Schloss Schönhausen. Il ristorante è posizionato nell’allora periferia nord di Berlino, a Pankow, quartiere ancora alle porte della città ma in rapida crescita. Già nel 1892, gli affari vanno molto bene e Lehder decide di ampliare i locali con un bar, un giardino d’inverno e con una grande e sontuosa sala da ballo, dall’alto soffitto riccamente decorato, quasi per intero conservata.
I locali chiudono definitivamente nel ’33, rimangono fortunatamente illesi durante il secondo conflitto mondiale, ma questo non salva la struttura dalla rovina, poiché dal ’45 in poi viene traformata in un’officina per la produzione di pentole. Quando nel’93 entra nella lista dei momumenti sotto tutela, l’edificio sta per crollare, restaurato completamente nel ’95, torna  a nuovo splendore. La Ballhaus è Utilizzata oggi per eventi privati, le porte sono aperte al pubblico solo durante l’annuale giornata del patrimonio-


Indirizzo: Grabbeallee 51, Pankow, Berlino


 Ricerche e testo: Zuleika Munizza

venerdì 2 novembre 2012

e ancora..posti da vedere..

Skógafoss Islanda

è originata dal fiume Skógaá, proveniente dal ghiacciaio Eyjafjallajökull su un salto che in altri tempi era una scogliera (adesso il mare dista diverse decine di km)

Secondo una leggenda, il primo vichingo ad essersi stabilito nella zona, Þrasi Þórólfsson, nascose un tesoro, un forziere ricolmo di monete d’oro, nella caverna dietro la cascata. Quando il sole colpisce coi suoi raggi l’acqua, c’è chi dice abbia visto il riflesso dorato delle monete. In molti hanno cercato il tesoro, un ragazzo ebbe successo, trovò il forziere e, attaccando una corda ad uno degli anelli laterali, iniziò a tirare, ma l’anello si ruppe e il forziere affondò. L’anello d’argento con incisioni runiche fu in seguito usato come maniglia del portale della chiesa di Skógar e può essere oggi ammirato al museo. Alla grandiosa Skógafoss, depositaria del segreto di Þrasi, è attribuito anche un potere magico: si dice che chiunque si bagni nelle sue acque possa ritrovare un oggetto perduto e a lungo cercato.

Colmar Francia

Oltre alla bella chiesa gotica di St-Martin (XIV secolo), la città possiede costruzioni antiche, tipiche dell'architettura alsaziana (maisons à colombages).

Da visitare il pittoresco quartiere della piccola Venezia, con le sue costruzioni a bordo dell'acqua.
A Colmar si trova, all'interno del monastero delle domenicane, il Musée d'Unterlinden, che ospita tra gli altri un tesoro dell'arte religiosa occidentale, la pala di Issenheim di Mathias Grünewald (notissima la Resurrezione, nei pannelli centrali dell'Altare di Isenheim), oltre ad un insieme eccezionale di dipinti di pittori renani (Hans Stock, Martin Schongauer, Lucas Cranach il Vecchio, Hans Holbein il Vecchio).
Nel 2004 è stata costruita una replica della Statua della Libertà, alta 12 metri, posta all'entrata settentrionale della città, dato che Auguste Bartholdi lo scultore che la progettò era originario di Colmar.

Campi di Lavanda, Provenza, Francia

La lavanda, detta anche 'spighetta di San Giovanni' per il suo periodo di fioritura che si aggira intorno al solstizio d'estate, è un'importante pianta aromatica nota fin dall'antichità per il suo profumo e per le sue proprietà rilassanti. Viene spesso usata per alleviare l'insonnia e l'emicrania, e il suo potere rilassante agisce anche su alcuni problemi digestivi.

La leggenda vuole che i guantai di Grasse, in Provenza, che usavano l'olio di lavanda per profumare i loro pellami, fossero addirittura immuni dalla peste. L'olio essenziale diluito è inoltre un ottimo rimedio antisettico per trattare bruciature, ferite e punture di insetti.

In Provenza, troverete la lavanda soprattutto nei campi della Valensole, nel Sault o nel Luberon, ai piedi della montagna di Lure e nella zona di Buëch. La lavanda vi svelerà i suoi segreti nelle distillerie, nei musei e nei giardini; la incontrerete nelle mercati e nelle fiere, e naturalmente nelle innumerevoli feste in suo onore. Sono state individuate anche delle 'strade' turistiche della lavanda

Le stelle sull'Oceano Indiano

uno spettacolo cui nessuna parola è all'altezza.. 



Tramonto al Vietnam Veterans Memorial, Washington

onora i membri della forze armate americane che combatterono e persero la vita nella guerra del Vietnam. Ancora oggi il Memoriale è un luogo di pellegrinaggio dei parenti delle vittime, che depongono fiori, bandierine e pupazzi.

 

 

...continua...