venerdì 24 agosto 2012

Un Trenino di Storia



Il treno è un mezzo che allena la fantasia: sia perché ti da la possibilità
di fare diverse cose viaggiando, sia perché, osservando le vite che
passano al di là del finestrino, si può fantasticare sull'esistenza degli altri:
nonnini che osservano lavori stradali e ti fanno sorridere per lo stereotipo
a loro legato, bimbi mano nella mano con un adulto che vedono il treno
come un giocattolo di dimensioni enormi, donne che cucinano in casa loro… con le tende aperte.
Ci sono treni che invece di farci fantasticare sulle vite degli altri ci danno la possibilità di immergerci nella storia e nella natura,…   certezza sulla natura, è che non ci delude mai.
Dal 1908 il trenino rosso del Bernina
lascia fantasticare i suoi passeggeri.



                           Immaginate di essere agli inizi del '900,
                            non vivete a Milano, dove già il Duomo
                            è circondato da vagoni di tram
                            che trasportano persone non più stupite
                            dalla tecnologia galoppante.

    Siamo in una zona dove la vita della comunità ancora si incrocia ed irradia dalla piazza         centrale, dove la famiglia si ritrova riunita dinnanzi al camino d'inverno, dove le donne         indossano  ancora la gonna lunga con il grembiule e ricamano a mano  la biancheria.
    È da questo scenario che le persone salivano su un nuovo mezzo che le avrebbe portate a         vedere i loro boschi e le altre persone in maniera diversa, sopraelevata, più svelta.


Salendo oggi sul trenino del Bernina abbiamo la possibilità di vedere alcuni scorci esattamente come li vedevano i primi passeggeri nel 1908, ancora incontaminati ed intatti, altri possiamo solo provare ad immaginarli ma d'altra parte, pensate che un passeggero del primo treno abbia mai potuto pensare che persone da ogni parte del mondo sarebbero un giorno salite sul loro treno per ammirare le loro montagne?

Le ferrovie della Bernina Tirano-Poschiavo-St.Moritz sono entrate a far parte del Patrimonio dell'Umanità stilato dall'UNESCO dal 2008; le motivazioni evidenziate si trovano nelle conseguenze socio-economiche sostanziali e durevoli per la vita di montagna, l'interscambio culturale ed i cambiamenti nei rapporti tra uomo e natura provocati dalla ferrovia, esempio di sviluppo montano nel primo decennio del XX secolo. Forse proprio tutte queste motivazioni sono alla base del fascino del percorso Tirano-St Moriz e del famoso Trenino Rosso.
Particolarità del Trenino del Bernina è che tutto il suo percorso viene effettuato in aderenza naturale, non viene cioè utilizzato il sistema a cremagliera (la rotaia dentata centrale tipica delle ferrovie di montagna) per affrontare la salita dai 429 mt slm di Tirano e i 2.253 mt slm del passo del Bernina.

Durante il percorso avremo la possibilità di attraversare ben 55 tra tunnel e gallerie coperte e 196 tra ponti e viadotti, una garanzia di scorci mozzafiato e paesaggi da immortalare con la fotocamera o solo con il nostro archivio privato mentale. Una delle più particolari e caratteristiche fotografie del percorso è quella da catturare percorrendo il Viadotto di Brusio: 30 metri di dislivello superati dagli ingegneri e progettisti della ferrovia, con un viadotto elicoidale di 70 mt di raggio, interamente visibile per tutto il suo percorso. Il momento più suggestivo è quello del passaggio sotto la terza arcata di ponte, la locomotiva sulla quale viaggiamo attraversa il ponte sopra il quale abbiamo transitato pochi secondi prima.

Un altro scorcio fotografatissimo è quello che ci si presenta una volta raggiunta la stazione di Miralago, costeggiando poi il lago di Poschiavo con vista panoramica sul lato e la valle che qui si apre completamente ai nostri occhi; le cosidette Prese poi, per circa un chilometro la ferrovia corre sulla sede stradale con le carrozze che sfiorano i muri delle case, attenzione in questo punto a sporgersi per le fotografie…
Tra gli innumerevoli punti di interesse l'Alp Grum, dalla stazione omonima posta accanto ad un alpeggio, da qui abbiamo  una visuale completa dai ghiacciai a tutta la Val Poschiavo, un panorama mozzafiato; infine per ammirare questa volta dal basso verso l'alto gli splendidi scenari che il Trenino Rosso ci offre, approdiamo a Morteratsch, sul fondo della valle del ghiacciaio da cui prende il nome la stazione, il panorama ci offre la cima del Pizzo Bernina con i suoi 4.049 mt e la cresta che cende dal Pizzo Bianco detto Biancograt.
E dopo questa escursione tra tempo e spazi, tra valli e ghiacciai, tra tecnologia di un secolo fa ed abitanti di questo secolo e dopo aver valicato l' Italia giungendo in Svizzera, ci resta il sapore di un viaggio che ha passato indenne più di un epoca trasportando nipoti che sono divenuti genitori e poi nonni ammirando gli stessi paesaggi e gli stessi alberi ed osservando probabilmente il decrescere dei ghiacciai. Una cosa molto più tangibile che potremo portarci al ritorno dalla Svizzera, sarà una confezione del famoso cioccolato, non sarà romantico e profondo come i paesaggi e la storia, ma di sicuro ha il suo perché :) 
succede nel 1908:

1908:  l'Italia entra in rapporti tesi con l'Austira a causa della costruzione di una ferrovia che va dalla Bosnia al confine della Macedonia che anticipa la Danubio-Adriatico, già progettata dagli industriali italiani e che avrebbe aperto i mercati verso il Medio Oriente.

Il 20 aprile 1908, 1400 donne partecipano a Roma al congresso del Consiglio nazionale delle donne. I temi sono lavoro femminile, salario equiparato agli uomini, assistenza, diritto al voto, leggi contro lo stupro ed eliminazione dell'arcaico “matrimonio riparatore”.
La scissione nello stesso anno del movimento tra le laiche e le cattoliche provoca lo slittamento delle loro proposte da 37 anni (voto alle donne 31 gennaio 1945) a molti di più.

Alle 5:21 del 28 dicembre 1908 il fragore di un terremoto del X grado della scala Mercalli (la scala Mercalli arriva al XII grado che indica distruzione completa) ed il successivo maremoto devastano Messina e Reggio Calabria. I primi soccorsi furono portati dalla flotta russa attraccata ad Augusta.

Il 16 settembre 1908 viene fondata la General Motors

Il 5 ottobre 1908 La Bulgaria dichiara la sua indipendenza dall'Impero Ottomano e Ferdinando I di Bulgaria diventa zar

Il 29 ottobre L'ing. Camillo Olivetti fonda ad Ivrea la prima fabbrica di macchine da scrivere, diventata poi una delle industrie più importanti a livello mondiale

Il 27 dicembre viene fondato il primo periodico italiano a fumetti: il Corriere dei Piccoli



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