martedì 10 settembre 2013

Milano - La Rotonda della Besana

La pianta a croce greca e l'ottagono centrale sormontato da una cupola la rendono una delle opere architettoniche più originali del Settecento milanese. È la Rotonda della Besana, un polo espositivo che ospita mostre ed eventi culturali. Ma la storia dell'edificio è lunga: quando fu costruito, tra il 1713 e 1725, era una chiesa con annesso cimitero cui erano destinati i malati meno fortunati dell'Ospedale Maggiore. Denominata Complesso di San Michele ai Nuovi Sepolcri, nonché Foppone dell'Ospedale, la Rotonda fu poi sconsacrata. Nel XIX secolo, l'architetto Luigi Cagnola venne incaricato di trasformare l'edificio in un Pantheon del Regno italico, ma non riuscì mai a portare a termine il progetto. 

Se fossimo a piedi e volessimo gustare la città con calma e anche perdendo un po’ di tempo, questo è uno dei luoghi più affascinanti e suggestivi. Insolito, romantico, misterioso. Consigliato ai curiosi, perché guardando dall’esterno non si può sapere bene che cosa celi. Diciamo che è come un gioiello prezioso, che si fa apprezzare perché incastonato nella Milano di tutti i giorni, dove sfreccia il traffico delle automobili mentre case e palazzi moderni la fanno da padrone. E’ difficile non accorgersi di questo spazio architettonico pensato in un’altra epoca ma che riesce bene a vivere anche ai nostri giorni.
Il Settecento, secolo dell’originalità artistica e soprattutto architettonica sembra abbia voluto concretizzarsi a Milano in questo monumento, uno spettacolo di forme tondeggianti sia per chi avesse la fortuna di osservala dall’alto, sia per chi è immerso nei suoi giardini interni. La Rotonda è composta dalla chiesa di San Michele detta ai “Nuovi Sepolcri” che, consacrata nel gennaio del 1700, è circondata da un portico a forma circolare con un ottagono centrale. Un intreccio di volte e colonne divenuto nel tempo meta ricercata per eventi e manifestazioni. Un luogo che favorisce la socializzazione tanto che durante l’estate ospita cicli di proiezioni cinematografiche aperte al pubblico. Un luogo questo da vivere e da scoprire.

La chiesa, nucleo originario del complesso, ha una pianta a croce greca, inusuale nel contesto milanese dell'epoca e con bracci di misura uguale. All'incrocio dei bracci si eleva la cupola ottagonale, coronata dalla lanterna slanciata. Ai termini di ciascun braccio vi sono quattro facciate identiche, di estrema sobrietà. Più elaborato e scenografico è invece l'interno, a tre navate. La copertura a capriate lignee è sorretta da pilastri in pietra, scanalati, a base ottagona. I capitelli, di ordine ionico, sono decorati con raffigurazioni di teschi e ossa, allusive alla destinazione del complesso e tipiche dell'iconografia barocca.
Il porticato mostra un andamento ondulato, ricco di scorci suggestivi. All'interno è costituito da un susseguirsi di volte a crociera, che coprono le arcate aperte verso la chiesa. Il prospetto esterno in mattoni a vista è invece aperto da finestroni ed oculi.

Il complesso, di proprietà comunale dal 1958, è usato come spazio verde pubblico e come spazio espositivo per mostre temporanee, proiezioni ed eventi culturali.
Tra le personali più importanti si ricordano le mostre di Conrad Marca-Relli, Julian Schnabel, Luigi Veronesi, Fabrizio De André e Karl Lagerfeld - The Little Black Jacket.
Nel 2010, nell'ambito del Festival della Luce di Milano - LED 2010, l'artista milanese Luciano Maciotta è intervenuto sulla Rotonda con una installazione di led e plexiglas.







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