La Storia del Barolo
La nascita del Barolo come vini si può datare circa verso gli inizi del ’800, anche se già da prima il vitigno Nebbiolo era coltivato. Già nel 1268 a Rivoli in provincia di Cuneo, mentre a La Morra le prime fonti certe partono dal 1495.
La Prima dicitura “Barolo” la si
può trovare solo nel 1730 a Londra in scambi di merce tra i Savoia e
l’ambasciatore inglese.
Nel 1800 si avviano da Barolo i
primi processi lavorativi per ottenere solo vini secchi e non più dolci.
La prima persona che realizzò questo processo innovativo fu la marchesa di Barolo Giulia Colbert Falletti, seguendo la tipologia dei vini prodotti in “Bordeaux”, quindi completamente secchi. Per realizzare questi vini fu chiamato un famoso enologo francese, il conte Oudart. Il quale portò la sua esperienza in Piemonte e in particolare nelle langhe.
La prima persona che realizzò questo processo innovativo fu la marchesa di Barolo Giulia Colbert Falletti, seguendo la tipologia dei vini prodotti in “Bordeaux”, quindi completamente secchi. Per realizzare questi vini fu chiamato un famoso enologo francese, il conte Oudart. Il quale portò la sua esperienza in Piemonte e in particolare nelle langhe.
Il grande risultato ottenuto dalla
marchesa e da Oudart fu il primogenito “Barolo” di quelli attuali. Sin da
subito questo grande vino si contraddistinse in tutta Europa come vino che può
essere conservato e adatto all’invecchiamento.
Nel 1873 i primi riconoscimenti con
7 medaglie d’oro al concorso di Vienna tra i più prestigiosi dell’epoca.
Un anno di svolta molto importante
fu il 1934 quando il 30 giugno nacque il Consorzio dei vini tipici di Barolo e
Barbaresco. Quest’associazione aveva il compito di difendere i due grandi vini
albesi. Bisogna aspettare poco più di 30 anni per vedere rafforzato il lavoro
per la qualità della produzione. Il 23 aprile 1966 viene dato il riconoscimento
alla DOC e il 1 luglio 1980 alla DOCG.
La Storia della Barbera
La Barbera è il vitigno più
rappresentativo del Piemonte e in particolare del Monferrato. La sua diffusione
è stata costante negli ultimi tre secoli e in particolare dalla seconda metà
del 1800 poiché venne identificato come
vitigno robusto, capace di fornire un prodotto fine ed elegante. L'origine del
vitigno è già testimoniata nelle carte dell'archivio capitolare di Casale nel
1249 e il nome pare tragga origine dal legame del vitigno con le famiglie
piemontesi che portavano il cognome BARBERI modificato in BARBERO - BARBERIS.
- BARBERA DEL MONFERRATO, vino di pronta beva.
- BARBERA D'ASTI, invecchiamento minimo sei mesi, vino da bere nei due, tre anni.
- BARBERA D'ASTI SUPERIORE, vino con affinamento sempre in legno (botte grande tradizionele o barrique) e con un invecchiamento di tre anni...
Il castello di Serralunga venne edificato tra il 1340 ed il 1357 per volere della famiglia dei Falletti: affascina per la sua verticalità punteggiata di bifore, merli ghibellini e fasce di archetti pensili. Eretto come fortezza militare in esso non sono infatti presenti arredi dal momento che non è mai stato abitato dalla famiglia Falletti ma era dimora dei soli soldati che da questo maniero respingevano gli attacchi degli invasori. Di particolare interesse gli affreschi del XV secolo presenti nel Salone dei Valvassori, rappresentanti il martirio di Caterina d'Alessandria, unici peraltro all'interno di tutto il castello che ha subito nel corso dei secoli piccoli ritocchi ma che presenta praticamente intatta l'antica struttura. È un "Donjon"(dal francese Dongione), infatti questa caratteristica lo rende unico sul panorama nazionale insieme alla torre circolare che per quell'epoca era una costruzione decisamente all'avanguardia.
Dal 2007 fa parte del circuito degli 8 castelli, meglio noto come Castelli Doc. La rete dei castelli include i manieri di Grinzane Cavour, Barolo, Serralunga d'Alba, Govone, Magliano Alfieri, Roddi, Mango e Benevello. È inoltre inserito nel circuito dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte.
Se vi abbiamo fatto venire voglia di un calice di vino.. vi aspettiamo.. domenica inseme a noi
Nessun commento:
Posta un commento